Nonostante oggi i negoziatori israeliani debbano presentare la proposta di tregua a Gaza, Israele ha comunque deciso di attaccare il Libano. Nello specifico, cinque città del Paese, che nella notte sono state colpite. Ed è solo l’inizio: esercito israeliano sta aumentando la sua preparazione per “la prossima fase dei combattimenti nel nord”. Le dichiarazioni arrivano all’indomani dell’attacco a Majdal Shams. Il bilancio è di 12 bambini uccisi, a cui è seguito un raid di Israele. A ribadirlo è il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il generale Herzi Halevi. L’attacco alle cinque città arriva dopo un’offensiva libanese, confermata anche dagli Usa.
Raid di Israele al Libano, colpite cinque città
Stando a quanto riportato dalla Tv degli Hezbollah, al-Manar, un missile teleguidato israeliano ha attaccato la città di Tayrharfa, nel sud del Libano. Inoltre, aerei da combattimento israeliani hanno colpito almeno cinque città e villaggi. L’emittente libanese sostiene che gli aerei da guerra israeliani “hanno effettuato attacchi su El-Khiyam e Kfar Qila, così come le città di Abbasiya e Burj al-Shimali, nel distretto di Tiro, e contro il villaggio di Tayrharfa”.
Matthew Kroenig in un’intervista al Corriere della Sera dice che “Joe Biden cerca di spingere per un accordo di pace in Medio Oriente. Ma che incentivo hanno gli israeliani, i palestinesi o chiunque altro a grossi cambiamenti nei prossimi sei mesi? Se ci sarà una amministrazione Trump o anche Harris, potrebbe esserci un accordo più vantaggioso per un lato o per l’altro. Sono scettico che vedremo grosse svolte prima di novembre”.Queste le parole del vicepresidente e direttore dello Scrowcroft Center per la strategia e la sicurezza al think tank Atlantic Council.
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