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Ralph Spacca Internet: la conferenza stampa

InfoNerd raddoppia l’appuntamento con l’universo di “Ralph Spacca Internet”: dopo avervi fornito una recensione del secondo capitolo del fortunato lungometraggio uscito nel 2012, abbiamo deciso di mettere nero su bianco la conferenza stampa di presentazione del film! Per noi è stata un’emozione unica che vorremmo condividere con tutti voi.

“Se puoi sognarlo, puoi farlo!” Papà Walt Disney, avevi proprio ragione: InfoNerd ha assistito alla conferenza stampa di presentazione del lungometraggio animato diretto da Rich Moore e Phil Johnston, e le parole che i due filmmaker ci hanno regalato, sono l’esempio lampante di ciò che il grande Walt diceva ormai quasi una secolo fa. L’emozione di ascoltare il pensiero di due geni creativi come loro, capaci di dare vita a mondi incredibili (vedi anche Zootropolis), è stata enorme, e non potevamo tenerla solo per noi.

Il graditissimo omaggio di casa Disney per la stampa (foto dal web)

LA CONFERENZA STAMPA DEL FILM: “INTERNET È COME ROMA!”
Potevamo mai lasciare il lavoro a metà? Non è nel nostro stile! Non vi è bastato sapere un timido abbozzo di trama? Non vi hanno saziato il nostro variopinto punto di vista sul film? Volete di più? Ne siete sicuri? Siete davvero esigenti ma in InfoNerd lo siamo più di voi! Il giorno dopo aver visionato l’anteprima di “Ralph Spacca Internet” (QUI LA RECENSIONE), ci siamo recati ad assistere alla conferenza stampa di presentazione del film animato targato Walt Disney. Nella bellissima cornice dell’Hotel de Russie in via del Babuino, abbiamo incontrato prima i doppiatori  del lungometraggio (tra cui Salvatore Aranzulla, Serena Rossi, Favij e Nicoletta Romanoff) e, successivamente, Rich Moore e Phil Johnston ovvero i registi. Abbiamo deciso di rendervi partecipi delle dichiarazioni dei due filmmaker: ecco cosa cui hanno raccontato durante la conferenza stampa…

Quanto è stato difficile personificare internet rendendolo più simile alla realtà?
“L’idea di personificare internet, in fondo, nasce dal primo film! In quel caso, abbiamo reso la sala giochi un luogo visitabile, un luogo in cui si poteva entrare, un luogo dove era possibile camminare infatti i personaggi andavano e venivano nei vari giochi che compongono la sala giochi. Certamente con internet si è rivelata un’impresa più difficile perché il web ci sembrava più astratto. Ci siamo affidati a degli esperti del settore che, alla fine, ci hanno fatto capire quanto internet si possa toccare con mano! L’abbiamo impostato come una città antica, simile a Roma dove la parte più vecchia è nel centro mentre la nuova si espande. Google, infatti, si trova al centro di internet come altri server più vecchi mentre le novità trovano posto nella periferia.”

Mister Moore, lei ha iniziato ad animare molti anni fa con i Simpson mentre ora, con la Disney, ha creato un universo come internet che a quel tempo era inimmaginabile. Pensava di arrivare fino a questo punto? Dove più in là vi potete spingere?
“Questa è una bella domanda, le cose a livello di animazione sono cambiate in maniera inimmaginabile da quando io lavoravo nei Simpson! Cose che non si sarebbero potute neanche concepire ai tempi, oggi sono possibili. Nemmeno questo film si sarebbe potuto realizzare sei anni fa quando abbiamo girato il primo Ralph Spaccatutto perché la tecnologia è migliorata; quando noi facevamo i Simpson mettemmo in campo le stesse tecniche utilizzate da Pinocchio quindi noi siamo i testimoni del più incredibile cambiamento tecnologico di questa industria. Un balzo in avanti imprevedibile, si sono registrati cambiamenti epocali. Dove possiamo arrivare? Nemmeno io lo so: il primo Ralph sembrava una vera impresa invece, con il suo seguito, siamo andati ulteriormente avanti. È la filosofia di Disney.”

I doppiatori del film (Ph. Antea Ruggero)

Qual è stata la cosa più difficile da realizzare?
“Credo che la cosa più difficile sia stata tutto. Tutto il film. Internet è talmente vasta ed in tale espansione che, certamente, sarà cambiata nei dieci minuti che noi abbiamo utilizzato per parlare del film! Era importante, quindi, avere anche una storia dell’amicizia che potesse durare almeno cento anni perché i veri amici avranno sempre dei problemi fra di loro, alti e bassi e quindi per noi era essenziale trovare una storia universale che non venisse schiacciata da internet, una parte emotiva importante nella storia tra Ralph e Vanellope che non venisse sopraffatta da queste visuali incredibili che sintetizzano la parte del web. Eravamo certi che se la storia avesse funzionato, tutto avrebbe retto…”

La Disney ha un modus-operandi ben delineato: come si fa a trovare lo spazio per esprimersi mettendoci qualcosa di personale? Lavorare per Topolino è come giocare nel Real Madrid: come si gestisce la pressione sapendo che si devono per forza portare dei risultati sensazionali?
“C’è un gruppo immenso di persone che lavorano: noi ne abbiamo gestite cinquecento/seicento persone nel corso della produzione! Può sembrare molto difficile mettere il proprio punto di vista quando si lavora con tantissima gente che, tra l’altro, eccelle nel proprio mestiere. Tutto comincia con me e Phil che ci concentriamo su varie idee: lavoriamo su questi spunti dai sei ai dodici mesi! Ci chiediamo sempre cosa potrà portare questo lungometraggio interrogandoci anche sul messaggio da lasciare. Questa idea diventa il prezioso cargo che tenteremo di portare attraverso tutto il processo produttivo del film: deve restare indenne nonostante il grande caos! La Disney vuole parlare al cuore degli spettatori ed è contenta del nostro lavoro. Segno che ci siamo riusciti…”

I due registi rispondono alle domande della stampa (Ph. Antea Ruggero)

Phil Johnston interviene a completare la domanda posta: “Riguardo il Real Madrid e la pressione, noi cerchiamo assolutamente di non pensarci ma certamente Disney ci porta in dote questi film leggendari quindi, pur non pensandoci, si sente la pressione di onorare gli Studios. La cosa divertente è che i nostri film spesso parlano di personaggi un po’ emarginati, disgraziati e quindi ci troviamo a lavorare per quella che è la casa d’animazione più importante e conosciuta del mondo vestendo i panni dei personaggi un po’ curiosi e strani che stanno lì come due persone che potrebbero capirci poco…”

La scena delle Principesse, la più iconica del film: ci sono stati dei conflitti tra di voi nella gerarchia delle battute? Si sono creati scontri tra ideologie di Principesse? Io volevo stare lì in quel momento…
“C’erano davvero molti agenti delle Principesse, in quel momento. Pensatele in una sala, tutte insieme! È stata un’esperienza strana: come tirare fuori Judy Garland dal ‘Mago di Oz’ oppure Marilyn Monroe da ‘Gli uomini preferiscono le bionde’ o prendere Anita Ekberg da ‘La Dolce Vita’. Anche le ultime Principesse Disney, quelle più moderne, sono iconiche quindi era complicato. Un’attrice che ha preso parte al doppiaggio ci ha detto ‘In quale altra situazione, in quale altro studio avreste avuto la possibilità di unire tutte le Principesse che hanno fatto crescere generazioni di bambini?’ Era iniziata come uno scherzo tra di noi ed improvvisamente è diventato molto più profondo. Mi rendo conto soltanto adesso quanto questa scena abbia significato per moltissime persone: le Principesse sono diventate molto più umane. Il progresso può arrivare dai luoghi e dalle situazioni più strane. La scena è stata salvata dal nostro capo dell’animazione che ha preso delle bamboline mettendole in cerchio e quindi, alla fine, ci siamo trovati noi, uomini maschi ed adulti, a giocare con le bambole Disney perché studiavamo il miglior posizionamento della singola Principessa. Anche questa è la magia di Walt Disney…” 

Grazie dell’opportunità, Walt Disney. Grazie a tutta la produzione (Rich e Phil soprattutto) per averci regalato una perla innovativa, divertente, sentimentale e fuori gli schemi come “Ralph Spacca Internet“. Alla prossima conferenza stampa: per InfoNerd è soltanto l’inizio! Volate insieme a noi al grido di…#FOLLOWTHEUNICORN

ANDREA MARI & ANTEA RUGGERO

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