Stasera in tv : “Le verità nascoste”, il thriller convenzionale che non segue le convenzioni

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Di Redazione Metropolitan

Stasera in tv: Le verità nascoste, thriller a tinte horror di Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Forrest Gump). Una casalinga annoiata crede che la casa sia infestata, ma il marito è troppo egocentico per ascoltarla. Il lungo film subisce un’evoluzione del genere. Scelta forse discutibile, e dai passaggi poco logici, ma in un certo senso giustificata da una volontà di indugiare in quello che è il cuore della storia; non il fantasma, ma il rapporto tra il marito e la moglie. L’elemento dell’acqua è in questo senso metafora di limpidezza e verità, silenziosa, poiché nascosta, ma estremamente potente e mortifera. Nella sua trasparenza è inoltre un richiamo all’evanescenza del sovrannaturale, nonché dell’identità della protagonista, completamente assorbita dal marito narcisista. In una scelta di cast azzeccata, il sardonico Harrison Ford è il marito dall’egoismo disgustoso;mentre la “felina” Michelle Pfeiffer è la percettiva e malinconica moglie dal passato tragico. Entrambi recitano con un senso di misura, altrimenti meno presente nel resto del film.

Claire Spencer (Michelle Pfeiffer), casalinga, è sposata al ricercatore Norman (Harrison Ford), con cui vive da un anno in una vecchia villa sul lago. Essi sospettano che una coppia, appena trasferitasi accanto a casa loro, abbia un rapporto estremamente passionale e violento. Ad un certo punto la vicina sparisce; Claire, che viene contattata dal fantasma di una donna, pensa che si tratti per l’appunto, dello spettro della dirimpettaia. Le cose non sono semplici come sembrano. Lo stato di salute mentale di Claire è affetto da una profonda malinconia, causata dalla partenza della figlia, nonché dal trauma di un gravissimo incidente automobilistico, subito un anno prima. La donna, un tempo musicista classica, ha esaurito il suo ruolo di madre e le sue giornate sarebbero vuote, se non fosse per il fantasma…

Stasera in tv: Le verità nascoste, gli scheletri nell’armadio di un matrimonio

Claire è ricca, bella e sposata ad un uomo che essa stessa definisce “un genio”. La partenza di sua figlia costituisce un elemento completamente spiazzante; ella infatti aveva abbandonato una bella carriera di violoncellista, per adottare il ruolo di madre, complice la morte del primo marito, musicista come lei. Claire è una donna malinconica e “spezzata”; la sua vita è segnata dalla perdita, che le rende difficile perfino guardare le vecchie fotografie. Privata delle sue radici, la sua esistenza risulta vuota, quasi effimera. Mentre Norman “salva il mondo” con le ricerche in genetica, ella spende i pomeriggi a addobbare di fiori cestini di benvenuto per i vicini; per poi, chiaramente, spiarli, sorseggiando costose bottiglie di vino, insieme all’amica ricca e neodivorziata; l’organizzazione di una seduta spiritica rappresenta il climax drammatico del loro intero anno.  

Del resto, dietro alle apparenze di grandiosità e perfezionismo, anche Norman è una persona insicura e frustrata. L’ambiente accademico non è facile per chi, come lui, ha problemi di ego. Egli si deve inoltre costantemente confrontare con il “fantasma” del padre, scienziato dal successo molto più importante del suo. Norman fa ricerca, ma non è professore; i suoi risultati non sono al passo con la propria ambizione personale, né con l’elevata auto-percezione del proprio valore. Egli è completamente egocentrico, assorbito nel suo lavoro; per il quale non esita a sacrificare ogni aspetto della sua vita privata, esigendo da Claire un supporto totale. L’uomo arriva addirittura ad umiliarla, usando la sua paura del fantasma per intrattenere gli amici a tavola. Ogni volta che Claire è spaventata e cerca in lui protezione, il marito l’accusa di voler sottrarre tempo alla sua ricerca scientifica.

Stasera in tv: Le verità nascoste- Photo Credits: iodonna.it

La simbologia dell’acqua: silenzio, verità, evanescenza e morte

All’idea di apparenza, cruciale nel lavoro di Norman, si contrappone la verità, rappresentata dalla limpidezza dell’acqua. Tale elemento è centrale nella narrativa, poiché costituisce il medium attraverso il quale avviene la comunicazione tra Claire ed il mondo sovrannaturale. L’acqua è inoltre un elemento di minaccia per i personaggi. In un certo senso, infatti, più Claire se ne avvicina, più ella si avvicina anche alla verità, da un lato, e alla morte, dall’altro; non è un caso che i climax del film si svolgano in una vasca da bagno e in un lago. L’acqua è potente e silenziosa come una verità nascosta; la sua trasparenza contribuisce all’evocazione visuale del sovrannaturale, tradizionalmente associato a tale estetica, nonché all’idea di fatiscenza, che descrive la condizione di Claire. In un certo senso, infatti, ella stessa è un fantasma, poiché la propria identità si è vanificata, nel corso degli anni, nell’assorbimento alle esigenze della famiglia.

L’acqua svolge un ruolo essenziale nella costruzione della tensione, in uno film di effetti speciali ottenuti nella più grande semplicità ed economia dei mezzi; vapore, riflessi e lo specchi, altro simbolo di verità alleato a personaggi ambigui, non sono certo motivi innovativi, ma fanno saltare lo spettatore. Non innovativo, ma apertamente citazionista è inoltre l’uso del voyerismo, che rimanda alle tensioni dell’Hitchcock di La finestra sul cortile, senza dimenticarne l’equilibrio tra inquietudine e leggerezza. Una nota ironica, del resto, connota la punizione che il destino ha deciso di infliggere al vanesio Norman (parlando di citazioni hitchcockiane, occhio al nome); lo squisito uomo di scienza si ritrova a gestire una moglie sempre più sopra le righe, tra impossessamenti fantasmagorici, sedute spiritiche e malinconiche suonate di violoncello al tramonto.

Problemi col fantasma o problemi in famiglia?

Anche e soprattutto su questi momenti si concentra lo sviluppo della trama, una sceneggiatura lunga, che procede quasi “a episodi”: nel ”thriller hitchcockiano”, il voyerismo rappresenta l’ironica contraddizione del “vedere” per non vedere, proiettando sugli altri i propri problemi. Segue una parte segnata da un’improbabile, nonché inutile, “caccia al tesoro” degli indizi (il delirio della collana nel lago). Questi, più che alla tensione, servono a sostenere la rappresentazione della dinamica familiare; per riconquistare la fiducia della moglie l’uomo di scienza si piega, o perlomeno fa finta di piegarsi, a credere alla storia sovrannaturale.

L’ultima parte abbraccia divertita i cliché dell’ horror, tra scelte di fughe insensate (un uomo vuole uccidermi: scappo o provo a telefonare alla polizia ?), finti cadaveri e mostri. Una dimensione grottesca da prendere con leggerezza, per un regista creativo, che ama mescolare i generi e se ne frega delle convenzioni. Stasera in tv: Le verità nascoste, alle 21.10 su Rai Movie.

Sara Livrieri

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