In maniera totalmente inaspettata tornano i personaggi di Suburra. La nuovissima serie Suburræterna esce oggi 14 novembre, e noi l’abbiamo guardata in anteprima. Ecco la recensione di Suburræterna, che per le strade di Roma porta nuovi conflitti e nuovi intrecci. Una serie Netflix, prodotta da Cattleya, sappaimo che è tratta dall’opera letteraria Suburra di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini – che curano anche lo story editing -.

Ma cosa succede?

Credits: Grazia
Credits: Grazia

Roma, 2011. Il governo rischia di cadere, il Vaticano è in crisi e le piazze della città sono letteralmente date alle fiamme.Nel mondo di mezzo Cinaglia (Filippo Nigro) ha provato a raccogliere l’eredità di Samurai e, insieme a Badali (Emmanuele Aita), continua a gestire gli affari criminali della città, con l’aiuto di Adelaide (Paola Sotgiu) e Angelica (Carlotta Antonelli), rimaste a capo degli Anacleti, e di Nadia (Federica Sabatini), che le aiuta a gestire le piazze di Ostia.

Ma c’è chi questo sistema non lo accetta più. Nuovi protagonisti scenderanno in campo, stravolgendo gli equilibri di Roma: inizia così una rivoluzione che, dalla Chiesa al Campidoglio e fino alle spiagge di Ostia, si espande velocemente per cancellare tutto ciò che rappresenta il passato. Spadino (Giacomo Ferrara) sarà dunque costretto a tornare a casa, per evitare che la sua famiglia venga messa in pericolo insieme a tutto il resto, e a cercare nuovi alleati, anche laddove non avrebbe mai pensato di trovarli… Ma la guerra è guerra e in palio c’è il controllo di Roma.

La nostra recensione di Suburræterna

Ma procediamo per gradi. Innanzitutto, era necessario un continuo di trama? Forse no. È molto difficile andare avanti nel racconto senza cadere nel banale. Il colpo di scena c’è già stato con le precedenti stagioni di Suburra, che si è rivelata, alla fine, totalmente discostata dal film (del quale doveva raccontare gli episodi antecedenti, ma che poi ha avuto uno sviluppo totalmente diverso).

Eppure, se il finale della scorsa stagione ci aveva sconvolti, in modo anche positivo, le aspettative su questi primi cinque episodi erano molto alte. Sono passati tre anni: Spadino, Angelica e Nadia sono i sopravvissuti alla vecchia trama e si preparano a nuovi conflitti e a nuove prese di potere. La trama ha un avanzamento lento, ma ben pensato. Inizialmente, Suburræterna poteva sembrare un semplice spin-off: all’ultimo, in realtà, si capisce che la serie proseguirà.

I personaggi: cosa è cambiato e cosa aspettarsi

L’evoluzione dei personaggi è ben studiata e precisa: si percepisce la maturità e il profondo cambiamento. In primis, per Spadino. Che ormai non è più Spadino, ma Alberto: tornerà da Berlino per risolvere delle questioni di una famiglia che pensava di essersi lasciato alle spalle. E sembra profondamente cambiato, non solo a livello esterno (look totalmente nuovi), ma anche caratterialmente: eravamo abituati a vederlo come quello allegro della compagnia, quando il macigno della perdita, invece, si fa spazio anche nella sua nuova vita.

Anche Angelica è cambiata: con un nuovo marito al suo fianco (Damiano, interpretato da Marlo Joubert), ha ben in mente come riacquistare il potere e liberarsi della costrizione che ancora la tiene legata alla famiglia Anacleti. Un cambio drastico di look porterà anche lei a un grande cambiamento, senza però dimenticare l’amicizia con l’amica ormai storica Nadia. Che è, invece, legata ancora al passato e a ciò che le è rimasto di Aureliano.

In mezzo ai tre personaggi chiave delle scorse stagioni, si inseriscono molto bene nuovi personaggi chiave. Che mandano avanti molto bene la trama, incentrata sui soliti conflitti tra famiglie. Quello che manca, rispetto alle scorse stagioni, è quella spensieratezza e quelle scene più divertenti che danno forte empatia ai personaggi (come dimenticare la aglio olio e peperoncino di Aureliano e Spadino sul campanile?). Insomma, tutto sembra forse pesante, e mancano quelle scene più allegre che aumentano il rapporto umano tra personaggi.

Cosa aspettarsi da questa nuova stagione di Suburræterna?

Insomma, non è la vecchia Suburra: gli intrecci sono appassionanti e drammatici, i personaggi sono però troppo inchiodati al loro ruolo di criminali. Sicuramente la trama deve ancora proseguire, per cui l’hype cresce per la prossima stagione. E ci sono parecchi avvenimenti nei quali occhi più attenti vedranno riferimenti alla nostra storia contemporanea: cadaveri sepolti in Chiesa, corruzione del Vaticano, disonestà politica. Niente di nuovo, starete dicendo voi.

Una particolare menzione per la fotografia magistrale, una scelta di colori perfetta, che da quell’aria cupa e carica di pesantezza che caratterizza parecchi eventi tragici della serie. Certo, non è facile in soli cinque episodi dare spazio a tanti spunti di trama, ma soprattutto a concluderli. Speriamo invece che con il proseguo della serie si riesca a dare spazio non solo ai vecchi personaggi, ma anche ai nuovi, che speriamo si facciano conoscere e amare dal pubblico come i vecchi.

Marianna Soru

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