Susanna e Carlotta Proietti sono le due figlie del grande Gigi Proietti, scomparso lo scorso 2 novembre 2002, e della compagna Sagitta Alter.
“Non era un padre espansivo negli affetti, era una persona timida. Cercava l’attenzione da parte nostra, voleva farsi dire lui “ti voglio bene”, ma lui non si lasciava andare a grandi parole”, hanno raccontato le due sorelle qualche mese fa a “Oggi e è un altro giorno”. Susanna e Carlotta, entrambe lavorano nel mondo dello spettacolo, sono sempre state molto legate al padre, che le ha sempre incoraggiate ad “andare per la nostra strada, di non farci influenzare e di seguire le nostre idee”. Carlotta ha condiviso anche la scena e la recitazione con suo padre: “Mi ha lasciato questa malattia del teatro, avere una cosa a cui pensare sempre, che porti a casa, di cui sei contagiata. Da lui e da mamma ho preso la curiosità”, ha raccontato a Repubblica.

Carlotta Proietti ha aggiunto: “Non ho rimpianti. Sono stata privilegiata, ho sempre avuto un rapporto amorevole, aperto. Soprattutto da quando ho affiancato mio padre nel lavoro”. Dopo la morte del padre Gigi Proietti, le due figlie stanno portando avanti alcuno progetti nati con lui: “Io, mia sorella Susanna e mio cugino Raffaele Proietti. A noi servirebbe pure una casa teatrale, uno spazio da gestire: un’altra passione paterna ereditata”, ha rivelato sulle pagine di Repubblica. Carlotta Proietti ci tiene molto che il padre non venga ricordato in modo riduttivo: “Era una persona umile, una figura complessa e semplice. Amava distinguere, tra serietà e scherzo. Vorrei che non fosse classificato in modo riduttivo. Ho un’impressione forte di lui, che lo comprende tutto: era ‘un uomo di teatro’. Ed è stato un artigiano“.
Carlotta, nata il 2 marzo 1981, invece, si è formata presso la scuola attori del Cantiere Teatrale di Paola Tiziana Cruciani, ha preso parte alla fiction “Una pallottola nel cuore”, nel ruolo di Marzia, ed ha partecipato anche alla seconda stagione della medesima serie tv. Nel 2010, invece, è stata regista nel cortometraggio Waltere.
Per Susanna Gigi era il suo “papieruzzo” e non era affatto facile per lei spartirlo con il resto del mondo: “I miei primi ricordi sono tutti uguali: io, mia madre e mia sorella sedute in prima fila, e a fine spettacolo una coda di persone adoranti che volevano stringergli la mano. Mi dava fastidio, a più di uno avrei dato un morso. Faceva strano perché dentro casa eravamo una famiglia davvero normale, ma quando uscivamo eravamo circondati da scocciatori, dal mio punto di vista, che volevano l’autografo.”