Il mondo del trading online si rivela una fonte molto remunerativa per coloro che bazzicano nel settore o ne studiano – professionalmente – i segreti. L’attività d’investimento è in forte crescita grazie a internet e alla regolamentazione degli strumenti finanziari ma questo non esula dagli obblighi fiscali dello stato.
Molti tra i nuovi traders che decidono di percorrere questa strada, non si rendono conto delle entrate a cui potrebbero accedere lavorando bene e quindi prestano poco attenzione a quelle che sono le tassazioni da dichiarare allo stato sui proventi che ne derivano.
Le tasse nel trading sono leggermente diverse e più vantaggiose da quelle degli altri esercizi, il che è positivo ma non esclude qualche difficoltà. In virtù delle informazioni su guidatradingonline.net, abbiamo stilato delle semplici linee guide per non incappare in potenziali multe o “persecuzioni” quando si è alle prime armi.
Qualche dritta sulle tasse nel trading online
Se il guadagno è minore rispetto alla somma investita, non ci sarà da dichiarare nulla perché a conti fatti, non c’è stato nessun profitto se non quello di pareggiare le spese se non addirittura ricavarne una perdita..
Qualora si dovesse riscontrare un guadagno – le entrate di un trader professionista possono ammontare a cifre considerevoli – bisogna necessariamente tener conto degli obblighi fiscali.
Come procedere? Per i privati, c’è un modulo da compilare che è il Modello Unico riferito all’anno attuale. Ad esempio, se nel 2019 dobbiamo dichiarare i redditi del 2018; a tal proposito, può essere compilato da voi o da un commercialista.
Nel mondo del trading vi sono due tipi di regimi fiscali che sono importanti da conoscere e che hanno delle nette differenze:
il primo è quello sostitutivo, ovvero una dichiarazione automatizzata ogni qual volta il trader realizza una plusvalenza, un guadagno per intenderci. Sarà direttamente il broker della piattaforma su cui state operando a prendersi la responsabilità di calcolare e versare le tasse allo Stato, esonerando voi;
il secondo è il regime dichiarativo che è esattamente l’opposto, ovvero dove voi sarete obbligati e responsabili di dichiarare i vostri guadagni e versare le tasse tramite la classica dichiarazione dei redditi… Un po’ come versare i contributi (e tali sono).
Un’altra precisazione viene fatta sull’aliquota da pagare, che varia a seconda del portale di trading online; ad esempio, su forex le tasse sono molte basse rispetto ad altre piattaforme e tutti questi dettagli li potete trovare sul sito di trading sia al momento dell’iscrizione, sia nelle informazioni generali disponibili.
Consultare un commercialista, per di più, si dimostra obbligatorio affinché si possa venire a capo di tutti i dettagli relativi a questo genere di operazioni. Bisogna ricordare che il trading online, se fatto bene, è un lavoro come gli altri e di conseguenza è soggetto ai doveri e agli obblighi della legge italiana. In bocca al lupo!