Una carriera pazzesca alla quale, adesso, non manca proprio nulla. Una grandissima soddisfazione per Novak Djokovic che, nello scontro generazionale andato in scena contro Carlos Alcaraz nella finale del torneo olimpico dedicato al tennis, si è preso la medaglia d’oro sconfiggendo il giovane spagnolo. Un’affermazione che ha mandato in estasi il serbo che ha detto, senza mezze misure, che questa vittoria è la più importante della sua lunghissima, vincente, storia all’interno della racchetta professionistica.
Le parole di Novak Djokovic: “La sensazione più bella di tutte”
“Vittoria olimpica? La sensazione più bella. Quando feci da porta bandiera alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Londra 2012 dissi che è l’emozione migliore. Lo pensavo, fino a oggi. Rappresentare la mia nazione è sempre stato un grandissimo onore, che si tratti di Olimpiadi, Coppa Davis, o altro…Nelle ultime tre/quattro olimpiadi non sono mai riuscito a superare l’ostacolo delle semifinali, e farlo ora, a 37 anni vincendo contro un ragazzo di 21 che è forse il miglior giocatore al mondo del momento, capace di vincere Roland Garros e Wimbledon uno dopo l’altro, che sta giocando un tennis fantastico, rende questo il miglior traguardo della mia carriera. È stato un anno difficile per me, senza mai vincere un titolo. Direi che gli slam e le Olimpiadi sono il traguardo più importante della stagione. Sapevo che questa sarebbe stata la mia ultima chance per provare a vincere una medaglia d’oro. Ho fatto di tutto per prepararmi al meglio al periodo di Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi. L’infortunio mi ha mandato un po’ fuori strada. Non mi aspettavo di fare finale a Londra, anche se poi sono stato dominato da Alcaraz. Ma arrivando a queste Olimpiadi mi sentivo un giocatore diverso rispetto a quello di Wimbledon, per come mi muovevo, giocavo, e per come mi sentivo. Wimbledon è stato fondamentale per me, per la fiducia nel ginocchio e nel mio gioco. Non avevo bisogno di altra motivazione, quella c’è di base nel rappresentare il mio paese ai giochi olimpici. Non c’è motivazione più grande di questa. Ero pronto per questo torneo, non ho perso un solo set. Sapevo fin dall’inizio che questa era la mia chance. Quando mi sono qualificato per la finale mi sono sentito sollevato perché era un ostacolo che le ultime volte non ero riuscito a superare. Ho festeggiato come avessi vinto l’oro. Sapevo che questa volta con Alcaraz sarebbe stato un match diverso. Abbiamo entrambi giocato ad altissimo livello: due set a cosi alto livello per più di due ore…Non mi era successo tante volte in carriera. Non posso neanche immaginare come sarebbe andato il terzo se avessi perso il secondo. Complimenti a lui per il grande torneo, è un ragazzo fantastico, e lo rispetto tantissimo. Io cercavo soltanto di concentrarmi su ogni punto, anche dopo le chance non sfruttate nei due set. Le emozioni che ho provato quando ho capito di aver vinto, non si possono spiegare. Non avevo mai provato qualcosa del genere“.
“Carriera completa? Sì e no…”
“Certo che ho dubitato, i dubbi ci sono sempre. Ma la convinzione di potercela fare deve essere superiore ai dubbi – conclude Novak Djokovic –. E pensare di farcela è meglio di pensare a quando accadrà. Le olimpiadi sono ogni quattro anni, quindi le opportunità di vincere per la propria nazione sono molto rare. So di avere 37 anni e non so quante occasioni ancora avrò. So tutto e devo lottarci internamente, cercando di silenziare tutto intorno a me e pensare solamente al campo, a vincere. Sono molto contento di esserci riuscito qui, per il modo in cui ci sono riuscito, per l’avversario. Tutto ciò che ho provato al momento della vittoria, supera il mio immaginario. Carriera completa? Si e no. È completa con questa medaglia, ma io amo questo sport. Amo soprattutto vincere tornei. Amo l’allenamento, migliorarmi, competere… Questo sport mi ha dato tantissimo, e ho provato a dare qualcosa in cambio, con dedizione. Mi alleno più duramente di tutti, posso giurarlo. Queste vittorie non sono coincidenze, ma il risultato di tantissimo lavoro, da parte mia e di chi lavora con me. Non so nulla del mio futuro, onestamente, ora voglio godermi il momento: ho sacrificato tanto“.
(Credit foto – SuperTennis)
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