Vaiolo delle Scimmie: dobbiamo preoccuparci?

Foto dell'autore

Di Martina Cordella

Negli ultimi giorni sono stati segnalati casi di Vaiolo delle Scimmie in Portogallo, Regno Unito, Italia e Spagna. Si tratta di una malattia che causa sintomi simili a quelli del vaiolo – sradicato nel 1980 – ma meno gravi. Si tratta di un virus trasmesso dagli animali agli esseri umani, ma la trasmissioni tra questi è limitata. I casi si verificano soprattutto nei pressi di foreste pluviali tropicali, dove si trovano animali portatori del virus: scoiattoli, topi, ghiri e alcune specie di scimmie.

Vaiolo delle Scimmie: trasmissione, sintomi e trattamento

Come segnala l’OMS, il Monkeypox, o Vaiolo delle Scimmie, si trasmette attraverso fluidi corporei, lesioni sulla pelle o sulle mucose interne, oppure attraverso il contatto diretto con l’animale infetto. Negli umani, come riportato dall’ISS, causa febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza, vescicole, pustole e piccole croste. Si guarisce spontaneamente in una o due settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche. Se necessario possono essere somministrati degli antivirali. La maggior parte dei contagi deriva dalla trasmissione da animale a essere umano, per cui la prevenzione si può attuare evitando il contatto con animali infetti o morti e cuocendo la carne adeguatamente.

Il periodo di incubazione varia dai 5 ai 21 giorni. La fase febbrile, che può durare da una a tre giorni, è seguita dalla comparsa di eruzioni cutanee che possono durare da due a quattro settimane. La World Health Organization riporta che la percentuale di mortalità varia tra lo 0 e l’11% e che, nei casi documentati, è più alta tra i bambini piccoli.

Ancora una volta facciamo i conti con il Salto di Specie

Nel 2003, sono stati rilevati alcuni casi e un’epidemia di Monkeypox negli USA, come indicato dall’ISS. Ciò è accaduto importando dall’Africa animali non adeguatamente controllati sotto il profilo sanitario. Ed è proprio in questo modo che nascono le Zoonosi. Si tratta di malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo attraverso il Salto di Specie, il quale può avvenire attraverso il contatto prolungato tra l’essere umano e l’animale portatore del virus.

È una situazione già sperimentata con il Covid-19, diffusosi probabilmente attraverso i wet market. Questi sono mercati in cui gli animali sono tenuti vivi e macellati sul posto in scarse condizioni igieniche, favorendo appunto la diffusione dei virus.

Martina Cordella