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WEC 6h Spa 2020, il riassunto della gara

Il WEC ha ripreso la propria stagione sportiva con la 6h di Spa 2020, andata in scena nella giornata di sabato scorso. L’evento non ha mancato di sorprendere grazie a diversi incidenti – per fortuna senza conseguenze sui piloti – e a delle condizioni meteo mutevoli. Nella classe LMP1 la vittoria è andata al team Toyota Gazoo Racing.

WEC 6h Spa 2020 – LMP1 e LMP2

Ancora una volta è la vettura Nr.7 del costruttore giapponese a portarsi a casa la vittoria. Il prototipo guidato da Conway, Kobayashi e Lopez è infatti riuscita a battere la Rebellion Racing, la cui monoposto guidata da Senna, Menezes e Nato è riuscita a terminare solamente al terzo posto. Pur partendo dalla pole, la scuderia elvetica ha dovuto affrontare più di un problema soprattutto con la gestione delle gomme. Nel primo stint della corsa una pressione degli pneumatici troppo alta ha penalizzato le performance della vettura, costringendo i piloti Rebellion a perdere diverso tempo nei confronti delle due Toyota ed a tentare una rimonta pressoché impossibile. Il maggior rimpianto deriva dal fatto che la velocità c’era, dato che Menezes ha segnato il best lap di giornata al 92esimo giro, con un crono in 1:59.432.

WEC 6h Spa 2020
La Oreca 07 #22 guidata da Hanson, Albuquerque e Di Resta – Photo Credit: United Autosports Twitter

In LMP2 la situazione è stata diversa, in particolar modo all’inizio con una splendida lotta tra la United Autosports, poi vincitrice della corsa, ed il Racing Team Nederland. Alla fine la scuderia olandese si è dovuta arrendere alla superiorità della squadra britannica, dopo il tentativo di fuga compiuto da Van der Garde. La stessa compagine nord europea alzava bandiera bianca anche nei confronti di Cool Racing, che dopo un inizio piuttosto difficile – contrassegnato pure da un pit stop complicato – ha saputo rimontare e chiudere al secondo posto. Brutta botta invece per la vettura Nr.6 della Signatech Alpine Elf, con Thomas Laurent a muro a Blanchimont durante l’ultima ora di gara. Fortunatamente non vi è stata nessuna conseguenza per il 22enne pilota francese.

GTE Pro e GTE Am

La classe riservata alle vetture GTE è riuscita laddove i prototipi hanno fallito, ovvero far divertire. I tre team partecipanti – Porsche, Aston Martin e Ferrari – sono stati in testa alla gara in diversi momenti della stessa, ma alla fine la vittoria è andata alla Porsche Nr.92 di Christensen ed Estre, giunti davanti ad entrambe le vetture Aston Martin. Per gli attuali piloti del Porsche GT Team, tra l’altro campioni in carica, si tratta di un ritorno al successo in GTE Pro dopo l’ultimo conquistato sul circuito del Fuji nel 2018, oltre che la prima vittoria con partenza dalla pole di un’auto della casa di Stoccarda ad una distanza di 8 anni dal precedente. Sul finale della corsa, nonostante l’uscita di ben 4 Safety Car, tutti i partecipanti erano in risparmio carburante, a manifestare la grande competitività messa in mostra sulla pista belga.

WEC 6h Spa 2020
La Porsche 911 RSR #92, che porta alla vittoria dopo 2 anni di attesa – Photo Credit: Porsche Motorsport Twitter

Per quanto riguarda la categoria GTE Am, a trionfare è stato il team AF Corse con la Ferrari 488 GTE EVO guidata da Perrodo, Collard e Nielsen. Si tratta della seconda vittoria di questa stagione, che porta così a 12 punti il vantaggio sugli inseguitori della scuderia TF Sport. Il risultato finale avrebbe potuto essere differente se le cose fossero andate un po’ diversamente: la vettura Nr.77 della Dempsey Proton Racing Porsche infatti ha chiuso la 6h di Spa con un distacco di soli 2,6 secondi al traguardo. A chiudere il podio troviamo l’Aston Martin #90, la quale consolida la propria quarta posizione in classifica con la possibilità di mettersi davanti alla compagine del Team Project 1, lontana solamente 1 punto.

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