Oramai quasi tutti sanno cosa sia un Cosplayer, sanno bene che è una persona a cui piace immedesimare i propri personaggi preferiti, come sanno che il loro habitat naturale è relativo alle fiere del fumetto. Ma quello che nessuno sa è che il mondo del Cosplay è una Savana con biglietto d’ingresso, un safari dove si entra con il braccialetto colorato e si rischia di non uscirne vivi.
L’unico modo per salvarsi è, ancora una volta, riconoscere e saper evitare i 10 nemici naturali dei Cosplayers:
-Il Costume: Il primo vero scoglio da superare è proprio lui. Molti non sanno quanta fatica vi è dietro l’idealizzazione e la creazione di un costume. Beati loro!
Solo chi ci è passato sa benissimo quello che si prova: le notti insonne, la colla a caldo che arroventa la pelle, aghi che forano le dita ed una ricerca di materiali che nemmeno Chi l’ha visto. Tutte le ore perse a soffrire trovano compimento nella creazione dell’abito con parrucca ed accessori annessi. Pensate che il peggio sia passato ma non è affatto così.
Indossate il Costume e vi manca l’aria. I vostri movimenti non sono per nulla liberi. Se alzate un braccio rischiate di ritrovarvi come mamma vi ha fatti e vi converrà munirvi di imodium e non bere assolutamente nulla : andare in bagno sarà impossibile.
Forte delle sofferenze passate per crearlo, lo indosserete lo stesso, rimanendo bloccati dinanzi ogni singola scala ed ogni dannatissimo gradino, rischiando di rovinare tutto.
Un filo si sfilaccia, l’accessorio si sposta sempre e la vernice sta venendo via per il caldo.
Questo è l’inizio della fine. Il vostro Canto I dell’inferno. Lasciate ogni speranza o non entrate in quell’abito.
Se quindi siete così temerari da voler affrontare il cammino del Cosplay assicuratevi di riuscire ad avere i materiali corretti, di essere pratici durante la creazione e, per il vostro bene, utilizzate il vostro spirito di autoconservazione scegliendo un costume che non vi impedisca di troppo i movimenti.
-La Fila: E quindi siete pronti, vi inserite nel sentiero verso la distruzione con il vostro costume comprensivo di parrucca, accessori, armi (che se mai poggiaste si scollerebbero o perderebbero vernice) ed anche delle gigantesche ali che potrebbero fungere da deltaplano con il giusto vento. Il sentiero da voi scelto, però, ha una sola entrata ed è cosparsa di persone… persone in Fila. Esattamente, se volete entrare nella vostra fiera del fumetto a sfoggiare le ore di sudore per creare quelle dannatissime ali che mamma mia vorreste uccidere il character designer, dovete fare una interminabile fila sotto il sole o, peggio, la pioggia. E mentre la fila scorre la gente vi urterà contro, vi sentirete schiacciati e sudati. Le armi si stanno già rovinando e la parrucca sembra non stare più, ma è quasi finita.
Sballottati a destra sinistra nemmeno fosse l’Uragano Katrina, vi ritroverete finalmente al vostro turno, devastati, stanchi ma felici. Purtroppo per voi avete sbagliato fila, l’entrata per i Cosplayers è dall’altro lato e dovete fare una nuova fila, sotto le intemperie, solo per poter entrare.
L’unico modo per salvarsi è prestare attenzione agli orari di entrata, farsi gli abbonamenti prima ed andare nell’orario con meno affluenza, di solito verso pranzo o poco prima. Se sarete fortunati ci sarà fila solo per entrare nei padiglioni, prendere da mangiare, prendere da bere ed andare in bagno. Ma voi non farete nessuna di queste cose. Siete Cosplayers, non potete rischiare di rovinare l’abito, no?
-Il Fotografo: Una volta entrati sarete quindi nella tana delle tigri, in mezzo a tantissimi predatori pronti a sbranarvi con un singolo balzo. Il trucco si è rovinato con il caldo e gli accessori si sono staccati per via della Fila. Nulla di troppo problematico, vi siete muniti di kit per il pronto soccorso del cosplay, potete risolvere queste sciocchezze. Allora vi mettete con calma a riassestare tutto e FLASH, qualcuno vi spara una luce abbagliante. Un Fotografo, non troppo esperto si spera, vi ha appena fatto una foto. A nulla servirà dirgli che non eravate ancora con il Costume o che lo stavate togliendo per aggiustarlo, lui sarà contento così ed andrà via. Una foto passi, penserete voi, certo, peccato che non si tratterà di una. Molti vi chiederanno una foto e la concederete, sarete felici quando vi riconosceranno ed apprezzeranno il costume e poi andrete a mangiare, togliendovi tutto (sempre se siete così temerari da farlo) e FLASH, mentre addentate la pizza. FLASH mentre parlate al telefono. FLASH mentre vi grattate l’ascella. FLASH mentre siete senza parrucca e con una retina in testa tale da farvi sembrare la cuoca della vostra scuola media.
Per quanto vogliate prendere il suo cannone telescopico da duemila megapixel e sbatterglielo dritto sul naso, calmatevi. Fate un bel respiro e chiedete se sarebbe possibile farne un’altra tra qualche minuto. Se siete fortunati tutto si risolverà. Altrimenti vi ritroverete l’account Facebook solo di foto orribili e tutte quelle belle misteriosamente sparite con i fotografi che hanno cambiato anche nazione pur di non fare uscire le uniche due foto decenti che avevate con il costume.
Seppure molti fotografi (di quelli bravi) siano il nirvana per i Cosplayers, fareste meglio a portarvene uno fidato da casa, così da essere sicuri che vi faccia delle foto decenti da poter utilizzare, almeno, come ricordo.
-L’Enciclopedia: Tra i pericoli dell’arido habitat dei Cosplayers c’è un piccolo elemento, un rarissimo esemplare particolare, uno di quelli che se fosse stato in un ambiente diverso sarebbe stato pestato a sangue ed appeso per le narici su un muro: L’Enciclopedia.
Questo predatore è capace di vivere la sua vera natura solo durante gli eventi fumettistici e compagnia cantante. Spesso solo e ai limiti della società si rintana negli anime, nei videogiochi e in altri hobby che noi tutti conosciamo. Ci siamo passati tutti, nessuno pensa che sia una cosa negativa ed è vero, almeno fino a quando non ci si trasforma in mostri.
L’Enciclopedia, come già detto, si trova a suo agio solo in questi particolari eventi che, un po’ come la notte per i vampiri, gli consentono di nutrirsi a tutto spiano.
Puntano la vittima che, seppur conoscitrice del personaggio del quale indossa il costume, non è una super fan sfegatata. Avvicinatasi inizia a tampinarla, accollandosi per tutto il tempo manco avesse visto realmente il personaggio della data serie animata uscire fuori dalle due dimensioni per parlare con lui. Inizia così il “quizzone”, ovvero una pioggia di domande sul personaggio interpretato atte a capire quanto il Cosplayer sappia e non sappia rispetto alla sua vita, le sue versioni alternative, alle versioni da videogioco e alle fan art del web.
Con un’ansia che nemmeno all’esame da 12 cfu pre laurea, cercherete di rispondere cortesemente a tutto ma non potrete. Lui deve dimostrare che non siete reali, come un bimbo che vuole sgamare il padre vestito da babbo natale, finendo per sfinirvi.
Per quanto la prima soluzione pare essere non rispondergli affatto, se siete persone educate e poco inclini alla tanto amata (almeno da me) violenza fisica , vi converrà prenderla con filosofia ed ammettere sin da subito che il personaggio lo conoscete ma non così tanto e fregarvene della sua palese delusione.
Altrimenti vi conviene studiarvi tutta la storia di ciò che state interpretando, e forse, almeno qui, un 30 lo prendete.
-Il Calapacchi: Una volta sfuggiti, o quasi, ad i pericoli precedenti potrete rilassarvi un po’, godendovi la gioia di fare cosplay con altre persone, con amici oramai quasi fraterni. Se non fosse che, dopo mesi che vi eravate organizzati per quel costume di coppia, il vostro compagno non c’è. Vi ha lasciato al vostro destino con un messaggio la sera prima dicendovi che non poteva venire o che il cosplay non era pronto. E voi sarete li, da soli, con un costume che in singolo non vale nulla o quasi, iniziando a fare dei riti voodoo sull’action figure del suo personaggio preferito. La cosa più bella è che l’idea di fare quel cosplay di gruppo l’aveva avuta proprio lui, il Calapacchi. Aveva organizzato tutto, chiamato gente, aperto gruppi organizzativi e chat multiple. Ogni volta vi chiedeva a che punto era la realizzazione del costume, si informava quasi come fosse la CIA, in questo momento, sui vostri computer (scusami CIA).
E alla fine? Vi ha “calato il pacco”, vi ha dato buca, vi ha preso in giro. Insomma, questo voodoo se lo sta un pelino meritando.
L’unico modo per salvarsi da questo branco che sparisce, lasciandovi soli tra i giaguari affamati, è cercarsene uno decente e fidato. Visto che di gente di questo tipo, però, ce n’è davvero poca, vi conviene evitare di fare cosplay di gruppo con gente che vi ha già gabbato una volta: l’esperienza sarà la vostra migliore amica.
-Il Giapponese: Ed eccoci arrivati a quegli esemplari che rappresentano un po’ ognuno di noi nel passato, quando giovani ed inesperti pensavamo che guardando due anime in lingua originale il Giappone fosse il miglior paese del mondo e che parlare Giapponese fosse figo. Beh, non solo non è figo ma è anche terribilmente fastidioso quando fai finta di saperlo. Il Giapponese, versione censurata del termine Giappominkia, è quel tipo di persona che, seppur spesso cosplayer, inizia a parlare inserendo parole come “kawaii” e “arigatou” totalmente a caso nelle frasi. Per mia esperienza personale, un buon 60% di questi esemplari sono ragazze minorenni alle loro prime esperienze “fieristiche”, ma il resto è gente che a trent’anni alcune cose dovrebbe capirle. E mentre voi camminate per la fiera vi ritroverete sommersi da cosplayers di Love Live, Shingeki no Kyojin, Tokyo Ghoul e tutti quegli anime tipicamente famosi che creano centinaia e centinaia di cloni dello stesso cosplay. E li partirà uno strano coro di “kawaii desuuu” e frasette squillanti. Se inizierete un discorso con un Giapponese (ma perché farlo?) vi ritroverete sommersi da una superficialità composta da voci squillanti, posette strane ed il simbolo della vittoria fatto con le dita a “V”. Mangiano tutto con le bacchette, pure la pizza, il loro sogno è vivere in Giappone e se dici anche solo una volta la parola “Cartone Animato” ti ritrovi sbranato vivo da seicento di questi esemplari. Per quanto di per se siano innocui, i Giapponesi fanno salire l’asse Berlino Tokyo in cinque secondi netti. Se riuscirete a capire che le loro intenzioni non sono malvagie e se, non come me, avete della pazienza, riuscirete anche a farci amicizia.
Altrimenti fuggite, scappate, non potete batterli in inferiorità numerica. Per salvarvi potete solo evitarli non appena sentite una singola sillaba nippofona.
-Lo Sbagliatore: Parliamoci chiaro, non c’è niente di peggio per un cosplayer che non essere riconosciuto, specie dopo essersi rotto la schiena giorno e notte per mesi. Purtroppo capita, delle volte per colpa della realizzazione e delle volte per la scarsa fama che il personaggio scelto gode. Ma, seguendo questo processo di dolore, nascono dei piccoli e fastidiosissimi parassiti della Savana: Gli Sbagliatori. Di natura solitaria, lo Sbagliatore si ritrova in fiera quasi per caso, colto dalla curiosità di vedere questo strano mondo che è il fumetto, il cosplay ed i videogame. In vita sua ha visto solo Dragonball su italia uno ed ha giocato esclusivamente a PES e FIFA, finendo per non conoscere assolutamente nulla. Si aggirerà quindi tra la folla e, con la finezza di un rinoceronte, vi indicherà mentre siete nel vostro fighissimo costume di Deadpool pieno di accessori urlando una singola parola: SPIDERMAN. Per vostra fortuna, la maschera vi copre il volto colpito da un ictus sul momento, il cuore vi si ferma per un istante ed il cervello vi cola dalle orecchie. Un attimo di calma e potrete ignorare il tutto ma lui si avvicinerà, imperterrito. “We SPAIDERMEN la facciamo una foto?”. A nulla servirà dare spiegazioni, voi ora siete SPAIDERMEN. Vi riempirà di strani complimenti, trattandovi come foste un fenomeno da baraccone e voi, solo per essere cordiali, annuirete ed acconsentirete anche a mettere le mani come l’Uomo ragno che spara la sua ragnatela. Dopo aver perso tutto il rispetto che avevate per voi stessi vi allontanerete sconfitti e perplessi. Ma non preoccupatevi, lo Sbagliatore lo fa con tutti, è il suo pane quotidiano e, spesso, non lo fa apposta.
Per lui tutti quelli con un costume di pelle sono Batman, tutti quelli con una parrucca alzata sono Dragonball (non Goku, i nomi giapponesi lui non li sa) e tutti quelli colorati sono Pokémon.
Capita, però, che qualcuno lo faccia un po’ di proposito a sbagliare il tutto, foderandosi dall’ignoranza. Ma capita, però, che voi lo facciate anche un po’ di proposito a strappargli un orecchio, foderandovi dall’ignoranza di Mike Tyson.
Ma non dovete farlo, voi siete più forti. Sorridete, annuite ed andate avanti. Sarebbe tutta una battaglia persa. E le orecchie hanno un pessimo sapore, fidatevi di me.
-Il Toccatore: Questo predatore è il più fastidioso esemplare di tutte le specie esistenti. Mentre voi girate con il suddetto costume pieno di accessori, munito di armi e ali fragili quanto il guscio di un uovo, questo dannatissimo essere non riesce proprio a comprendere il concetto di spazio vitale. Come se fosse una cosa normale, si avvicinerà per toccare ogni singola parte del vostro costume, ridacchiando e chiedendovi se i capelli viola ,compresi di corna, siano veri. Le sue mani toccheranno le armi dai punti peggiori in assoluto, proveranno a colpirci l’amico rovinandole. Voi proverete a spiegargli come fare a ridurre al minimo il danno ma, ovviamente, verrete ignorati. Per la consueta foto di rito si accollerà a voi con la sua pelle sudata, la sua ascella sulfurea vi impedirà di respirare ed il suo braccio sarà esattamente sul perno della ali, distruggendole. Senza alcun minimo rispetto per la vostra persona, vi tratterà quasi foste un pupazzo e, se avete la sfortuna di essere delle belle ragazze, la sua ignoranza lo porterà a pensare che sia giusto fare allusioni sessuali o, ancora peggio, provare a toccarvi il sedere.
Seppure quest’ultimo caso sia minimo, due schiaffi non glieli leva nessuno, belli pesanti mi raccomando.
Per salvarsi bisogna avere pugno di ferro e obbligare la gente a stare lontano poiché, se non comprendono le buone maniere, comprenderanno le cattive. Se invece ci provano e vi toccano, portatevi un amico o un fidanzato grosso. Ci penseranno due volte prima di avvicinarsi a voi.
-Il Clima: Il nemico invalicabile, l’invincibile e l’imprevedibile Clima. Se a Luglio deciderete di fare cosplay, non importa quale farete, sarà errato. Voi opterete per un cosplay leggero e scoperto e quel preciso giorno le temperature caleranno sotto zero, il vento si alzerà e tutta la città sarà pronta per la tempesta perfetta. Se invece porterete un costume un minimo coperto, vi ritroverete in un bagno di sudore con tanto di cascate del Niagara dalle ascelle. Stessa cosa dicasi in qualsiasi mese dell’anno. Il Clima è un odiosissimo nemico che non potrete battere. Vi rovinerà le parrucche, vi farà colare il trucco e vi distruggerà con il suo calore o il suo gelo.
L’unico modo per vincere è fare un costume “ a strati” ma quanti personaggi esistono che ve lo permettono?
Quindi armatevi di coraggio, vestite ciò che amate e sperate che il Clima sia buono con voi o, almeno, preparatevi a soffrire. In fondo, un vero Cosplayer è sempre pronto a tutto per il proprio personaggio preferito.
-La Famiglia: Come abbiamo notato, ogni singolo predatore del Cosplayer è una fortissima minaccia ma nulla è temibile quanto l’aggregazione in massa di ognuno di essi. La Famiglia è il concentrato dei peggiori nemici naturali del cosplayers, si muove in un branco variegato e puntano ogni singola vittima in gruppo. Entrano nelle fiere in 4 o più, con la scusa di portare i propri figli in un ambiente che, spesso, non è affatto concepito per i bambini con età al disotto delle due cifre. Il Papà sbaglierà il vostro personaggio e vi obbligherà a fare la foto con i suoi pargoli. La madre vi mollerà il pargolo di sei mesi fra le braccia, attaccandosi a voi quasi fosse una piovra assassina. Il vostro costume sta per cedere, uno dei figli fa il difficile e non vuole farsi la foto, prolungando la vostra sofferenza. Il vostro amico è fuggito lasciandovi ad un amaro destino ed il caldo vi sta uccidendo. Tutto il mondo ce l’ha con voi e non riuscirete a provare altro che odio vero La Famiglia.
Eppure, tutto questo clima di sofferenza vi farà tornare a casa stanchi ma felici, felici per aver contribuito ai sorrisi dei ragazzini, alle foto dei fotografi, ai discorsoni con i fan. Felici per aver passato del tempo con tutte quelle persone che vedete sempre troppo poco.
Perché, in fondo, la Famiglia di un cosplayer è proprio quella che si crea con gli altri compagni di ventura. Ma devono fare attenzione a come toccano il cosplay, altrimenti finisce male. Malissimo.