La scena di “Era d’ottobre” si apre con le immagini del film di Eisenstein dedicato alla rivoluzione bolscevica e, successivamente, con il quadro “I funerali di Togliatti” di Renato Guttuso.
E’ da quel dipinto che, per raccontare i cento anni dalla Rivoluzione russa (1917-2017), Paolo Mieli prende spunto provando a spiegare perché alcuni dei grandi protagonisti della storia – lunga un secolo – del comunismo (Lenin, Stalin, Togliatti, Dolores Ibarruri, Ho chi Minh) sono rappresentati e altri (Trotzky, Krusciov, Mao, Fidel Castro, Che Guevara, Solgenitsin, Dubcek) no.
A ognuno di questi personaggi è dedicato un ritratto nel corso di un racconto che incrocia la guerra civile spagnola, il secondo conflitto mondiale, la destalinizzazione, i gulag, il dissenso sovietico, le lotte di liberazione, la rivoluzione cinese, quella cubana, la rivolta d’Ungheria, la primavera di Praga, la guerra di Corea e quella del Vietnam. Per concludere il tutto con la stagione di Gorbaciov nonché con il crollo del muro di Berlino (1989). E con un omaggio, in teatro, a questi cento anni di storia.