12 ottobre 2003: Michael Schumacher si laurea Campione del Mondo per la sesta volta in carriera. La quarta con la Ferrari, con il quinto titolo in rosso ad aspettarlo l’anno successivo. Ma questa data non ci dice solo questo: ci racconta anche – e soprattutto – che il pilota tedesco diventa il più titolato della Formula 1 superando Juan Manuel Fangio, fermo a cinque titoli in carriera. A 18 anni esatti da quel momento andiamo a rivivere quei momenti che rimarranno impressi per sempre nella memoria collettiva dei tifosi di questo sport.

Michael Schumacher, cronistoria della gara di Suzuka

Michael Schumacher festeggia il sesto titolo con il team
(Michael Schumacher festeggia il sesto titolo con il team | Credit foto: Web)

Schumacher ha praticamente in tasca il titolo, con nove punti di vantaggio su Kimi Räikkönen a una gara dal termine, ma in Formula 1 non vi è mai nulla di certo. E infatti in qualifica arriva puntuale il colpo di scena. A Suzuka il cielo è tetro, e chi scende in pista spera di essere risparmiato dall’acqua ma pian piano la perturbazione arriva su Suzuka e allaga il circuito. Räikkönen – su tracciato umido – si classifica ottavo, Schumacher trova invece il bagnato e non va oltre il 14esimo tempo. Schumi e Kimi devono dunque risalire la china. Tutto sommato la Ferrari aveva limitato i danni, ma la domenica avrebbe riservato altre (brutte) sorprese.

Il contatto con Sato

La partenza a Suzuka non non va nel migliore dei modi ma comunque si cerca di salvare il salvabile. Inizialmente Barrichello venne sverniciato alla spoon curve da Montoya e Raikkonen risalì fino al quinto posto dietro Alonso e Coulthard. Schumacher recuperò in fretta tre posizioni mostrandosi cauto, ma al sesto giro un contatto con Takuma Sato gli danneggiò l’ala anteriore e lo costrinse a cambiare il pezzo ai box, ritrovandosi poi costretto a remare in coda al gruppo. Il ritiro per problemi meccanici di Montoya alimentò ulteriori malumori, con Barrichello che prese la vetta e Raikkonen che nel frattempo cominciava a farsi minaccioso. Addirittura il finlandese, poiché effettuò per ultimo la sosta ai box, per un paio di giri si ritrovò in vetta, e dunque campione del mondo “virtuale”.

L’alleanza con Barrichello

Restava solo Barrichello come fidato alleato di Schumi, costretto a remare a centro gruppo e addirittura ritrovatosi a battagliare col fratello Ralf, con tanto di contatto che per poco non costa a entrambi il ritiro. Alla fine Schumacher raggiunse l’agognata ottava piazza e cominciò a giocare in difesa, con Barrichello che vincendo tolse ogni dubbio alla disputa per il titolo.

Quel giorno il tedesco staccò Fangio ed entrò definitivamente nella leggenda già più di quanto non avesse fatto nel decennio precedente. Di tutti i titoli in Ferrari, quello fu certamente il più tribolato, ma per questo anche tra i più belli.

Gabriele Viespoli

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