Elso è il nuovo percorso di Luca Cascella, nato a Genova nel 1989.
Tutto ha inizio dopo la scomparsa del nonno, il vero Elso.
È un modo per non dimenticarsi mai di lui, per ricordare tutti i suoi insegnamenti, per non dimenticare le proprie origini, i valori importanti della vita. Lo fa mischiando sangue ed elettronica, merda e amore, pop ed ansia, luci a led, arduino e tantissimi watt.
ELSO: FUORI “1989” IL DISCO D’ESORDIO PER INRI
Ci troviamo di fronte a nove istantanee elettro/pop/wave che, grazie anche all’ottima produzione artistica di Brian Burgan(attualmente tecnico del suono presso il LAC – Lugano Arte e Cultura), fanno della cura per gli arrangiamenti e della raffinatezza compositiva i suoi due principali punti di forza. Alla partenza del disco sarà facile trovarsi immediatamente sopraffatti da un’ incredibile costellazione di dettagli (Merda e Amore, Officine), da chiari riferimenti alla new wave più colta (Officine, SIT) e da impreviste rielaborazioni dell’italo disco anni ’90 (Solo P.). Oppure, rimanere fulminati dal fascino tropical synthdi Tua Madre, dal sintetico squillar di trombe di Cameriere, dal baratro emotivo sviluppato in Merda e Amore o dal Battiato sottopelle della conclusiva 1989.
Ma non ci sono solo ottime capacità compositive e melodie più che accattivanti. Dentro questo album si muove anche un’urgenza espressiva difficile da domare e contenere. Si parla di amore e morte, odio e vita, sesso e disperazione. Il tutto fatto in maniera estremamente cruda e diretta. Lampante, ad esempio, è quell’ inserto audio incastonato sul finire di Tua Madre, estratto da un vero litigio fra il fratello di Luca e sua madre, oppure il mix di amarezza, sofferenza e amore contenuto in Merda e Amore (dedicata al nonno Elso, da cui il nome dell’intero progetto). Un folgorante viaggio fra grottesche istantanee dei tempi che stiamo vivendo (Ciminiere, 400 Euro), crisi esistenziali (Officine), agre prese di coscienza (Solo P., 1989), stoccate feroci (SIT) e inaspettati barlumi di speranza (1989).
Insomma, ci troviamo di fronte a un disco estremamente complesso e strutturato, che fa dei contenuti e della qualità i suoi cavalli di battaglia, non mettendo in secondo piano nessun aspetto. A mettere la ciliegina sulla torta, infatti, ci pensano l’incredibile lavoro di mastering a cura di Giovanni Ferliga (Aucan) e il curato lavoro grafico sviluppato da Eves Vision, Cesare Bignotti e Simone Bertuccini (Ex-Otago).
Un album in cui Luca Cascella si mette completamente a nudo. Un qualcosa di diretto, sincero, efficace, coinvolgente e incalzante.
Un disco carico di emozione e determinazione.
Alessia Spensierato