Dopo le alluvioni che hanno devastato l’Emilia-Romagna, il governo Meloni si appresta a stanziare 20 milioni di euro di aiuti per far fronte alle prime emergenze. Molti disagi anche in Europa centrale dopo il passaggio del ciclone Boris che ha provocato 24 vittime

Dopo tre giorni difficili a causa del ciclone Boris, con inondazioni nel Ravennate e nel Bolognese, la situazione meteorologica migliora in Emilia-Romagna, ma per la giornata di sabato resta in alcune zone l’allerta arancione per rischio idraulico e idrogeologico. A causa della alluvioni oltre 1.500 persone sono state evacuate e i vigili del fuoco hanno eseguito più di mille interventi per mettere in sicurezza la popolazione locale.

Le due persone che risultavano disperse a Bagnacavallo sono state poi rintracciate. Diversamente da quanto accaduto nel 2023, con l’alluvione che colpì gran parte della Regione e provocò la morte di 17 persone, il maltempo dei giorni scorsi non ha provocato vittime.

Accuse all’Emilia-Romagna dopo le alluvioni di maggio 2023

La grave situazione nella Regione ha portato il governo italiano guidato da Giorgia Meloni a intervenire. Il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare ha fatto accendere la polemica nei giorni scorsi accusando le autorità locali di non aver saputo utilizzare i fondi stanziati per evitare nuove inondazioni dopo i fatti del maggio 2023. Dura la reazione della presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo che ha rivendicato l’avvio di molti interventi urgenti e ha accusato il governo di stanziare fondi per la prevenzione.

La premier ha convocato un Consiglio dei ministri per sabato con all’ordine del giorno l’approvazione della richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza evasa venerdì dalla Regione. Il governo ha annunciato l’intenzione di stanziare 20 milioni di euro per l’Emilia-Romagna.