La Sonda Rosetta è la missione spaziale svolatasi su iniziativa dell’Agenzia Spaziale Europea tra il 2004 e il 2016. L’obiettivo principale della missione consisteva nello studio di una particolare cometa denominata 67P/Churyumov-Gerasimenko.
La missione spaziale della sonda Rosetta
Rosetta è la principale missione del programma ESA Horizon 2000 sviluppato al fine di esplorare i corpi minori del Sistema Solare. Il suo obiettivo principale è quello di studiare non solo l’origine delle comete, ma anche la loro composizione e materia interstellare. La sonda dell’Agenzia spaziale Rosetta ha finalmente raggiunto la fine della sua missione il 30 settembre 2016. Purtroppo come previsto da programma, si è schiantata sul suolo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. In realtà si è trattato di un impatto controllato, nel senso che la manovra finale è stata monitorata dalla Terra.
Nello specifico il suo ultimo giorno di vita la sonda ha raggiunto una regione vicino alla testa della cometa densa di gole larghe e profonde. Dopo aver inviato le ultime informazioni sul nostro pianeta, ha subito la sua definitiva distruzione. La sua missione è stata fondamentale nella raccolta di dati relativi all’origine e all’evoluzione del corpo celeste. Rosetta è stata concepita a partire dalla metà degli anni ‘80 proprio per questa ragione. L’obiettivo principale era raggiungere un corpo celeste, molto lontano e molto vicino al Sole.
Il decollo
La sonda è decollata il 2 marzo 2004, dopo la data di partenza prevista a causa di alcuni problemi tecnici con il lanciatore Ariane 5. In seguito al lancio avvenuto nel 2004, Rosetta ha effettuato in tutto tre flyby sulla Terra nel 2005, 2007 e 2009. Oltre a questi ne ha effettuato uno su Marte nel 2009. Inoltre è riuscita a svolgere due voli ravvicinati di asteroidi, nello specifico Steins nel 2008 e Lutetia nel 2010. Nel giugno 2011 la sonda è entrata nel cosiddetto stato di ibernazione profonda, da cui si è risvegliata soltanto il 20 giugno 2014. Il letargo di Rosetta è durato in tutto 31 mesi. In questo periodo di viaggio nella parte più lontana dal Sole, i suoi pannelli non gli garantivamo sufficiente energia per far andare avanti strumenti di bordo.
In seguito si è svegliata automaticamente, senza alcun segnale proveniente dalla Terra il 20 gennaio 2014. Il 6 agosto del medesimo anno, Rosetta ha finalmente raggiunto la cometa. Il 12 novembre di quell’anno la sonda spaziale ha rilasciato il lander Philae, protagonista si un atterraggio piuttosto disastroso. Durante i mesi successivi la sonda Rosetta è riuscita a monitorare in dettaglio la cometa, ottenendo la posizione di Philae sulla superficie fini al loro ultimo incontro avvenuto il 30 settembre 2016.
In realtà la fine della missione era stata programmata il mese di dicembre 2015. Ma lo Science Programme Commitee (SPC) dell’ESA ha deciso di prolungare ulteriormente la missione fino a settembre 2016. Dopo questo lasso di tempo la strumentazione a bordo di Rosetta non ha più potuto essere alimentata dall’energia del Sole. Per questo motivo la missione è ufficialmente terminata alle 12.40 del 30 settembre 2016, posandosi definitivamente sulla superficie della cometa, dopo 12 anni di operatività nello spazio.
Sonda Rosetta, la missione
La ricerca di questa missione si è basata sullo studio di materiali interstellari, di sostanze volatili che non si trovano nelle zone interne caratterizzate da alte temperature. La determinazione delle proprietà dinamiche, della morfologia e della composizione delle comete fa parte di questa immensa ricerca. Per raggiungere questo obiettivo la navicella ha orbitato lungo la cometa, durante il suo viaggio di avvicinamento e poi di allontanamento dal Sole. Il lander Philae, atterrato sulla cometa, ha invece avuto il compito di effettuare misure sul sito stesso e campionare determinato materiale sulla superficie. In realtà la sua missione si è svolta a metà a causa di un malfunzionamento nella fase di ancoraggio dal suolo della cometa. Il lander ha infatti esaurito definitivamente le batteria nella notte del 15 novembre 2014. Nonostante questo Philae è riuscito comunque ad inviare importanti dati, che sono stati fondamentali nello studio della cometa.
Sonia Faseli
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