Abbreviazione di Karakorum 2, il K2 è la seconda vetta più alta del pianeta terra dopo il monte Everest. È situato al confine tra la parte del Kashmir controllata dal Pakistan e la Cina. La sua altitudine è di 8609 metri. Il K2 è però molto più difficile da scalare dell’Everest, in quanto notevolmente più ripido. È tuttora un’enorme sfida per gli appassionati di alpinismo a causa del suo altissimo tasso di mortalità, di fatti il rapporto tra vittime e alpinisti che hanno raggiunto la vetta è di 1 a 4.

La spedizione del 31 luglio 1954

La seconda vetta più alta del mondo venne raggiunta per la prima volta nell’estate del 1954, e a farlo fu proprio una spedizione alpinistica italiana, composta da circa 30 membri. A capo vi era Ardito Desio, un geologo e accademico. Quest’ultimo, per fronteggiare i rischi a cui andavano incontro, decise di impostare la spedizione con pugno di ferro e disciplina militare, ispirandosi al modello di Karl Maria Herrligkoffer, che l’anno prima aveva scalato il Nanga Parabat. L’atteggiamento scelto da Desio suscitò però non poche discussioni e polemiche. Egli non salì mai oltre la quota del campo base, situato a 4970 metri.

Le operazioni cominciarono tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. L’ultimo campo, il campo IX, venne istituito il 28 luglio a 7900 metri. Le condizioni di salute degli alpinisti si fecero man mano sempre più cagionevoli, molti furono costretti a fermarsi a causa di polmoniti, malori o congelamenti. A raggiungere la vetta il 31 luglio furono soltanto in due: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. Questi, una volta arrivati in cima, decisero di piantare la bandiera italiana e quella pakistana. Si sfilarono i guanti per qualche secondo per scattarsi delle foto, ma questo gesto portò al congelamento e alla successiva amputazione di alcune delle loro dita. La scalata del K2 fu un segno di rinascita per un’Italia che ancora stava pagando le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale. Quando il 3 agosto arrivò la notizia nel nostro Paese ci fu un enorme entusiasmo. La vetta venne poi ribattezzata dal popolo “la montagna degli italiani”.

Il “Caso K2”

In seguito alla spedizione nacque però il cosiddetto Caso K2, ovvero una serie di polemiche riguardanti gli eventi svoltisi tra il 30 e il 31 luglio 1954. Ciò accadde a causa di alcune discrepanze tra la relazione ufficiale redatta da Ardito Desio e la versione dei fatti raccontata dallo scalatore Walter Bonetti nei suoi libri.

Ludovica Nolfi

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