
Spotify, iTunes, YouTube: sono questi i canali di musica più utilizzati in questo millennio. Ma come si faceva prima dell’avvento di Internet e della musica in streaming? I millennials pensano subito all’mp3, o mp4. Per i più nostalgici, si parla di cd e cassette. Ma 72 anni fa nasceva uno strumento rivoluzionario in campo musicale: il 45 giri. Diventato ormai un pezzo da collezione, ha permesso a diverse generazioni di ascoltare la musica. La sua storia nasce nel 1949: scopriamola nel Metropolitan Today di oggi.
Il 45 giri deve il suo nome alla sua natura: si chiama così infatti perché compie 45 giri in un minuto. Le sue dimensioni sono di 7 pollici di diametro, è quindi piccolo e leggero ma, soprattutto, ha un costo contenuto. Per ogni lato, era possibile registrare fino a 5 minuti di musica. Per questo, ha spopolato in un periodo in cui la musica era anche un diversivo: nel secondo Dopoguerra infatti, si cercava il più possibile di risollevare il morale.

Nascita del 45 giri
Ed è proprio il 10 gennaio del 1949 che il 45 giri fa la sua comparsa nel panorama della produzione musicale. È proprio la RCA a immettere sul mercato il 45 giri. Infatti, in piena lotta competitiva tra case discografiche, progetta e produce il vinile in risposta alla Columbia, che un anno prima rivoluzionò il mondo dei dischi musicali con il vinile a 33 giri, sostituendo l’ormai obsoleto 78 giri.
Alcuni dicono che il rivoluzionario vinile della seconda metà del novecento abbia preso il nome dalla differenza dei due precedenti vinili, 78 meno 33, il risultato è proprio 45. In ogni caso, questa piccola guerra ci ha regalato un pezzo di storia, che ha permesso alla generazione del rock and roll, sostituendo in pochi anni il 78 giri.
Marianna Soru
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