Oggi, 17 maggio, cade la giornata mondiale contro l’omo-bi-transfobia. Nella consapevolezza del potere che hanno i prodotti cinematografici e televisivi nel promuovere modelli positivi e inclusività attraverso la rappresentazione, in occasione di questa giornata questo articolo consiglia le 5 serie per approfondire i temi LGBTQ+.
Ancora oggi la comunità LGBTQ+ è poco rappresentata nel mondo degli audiovisivi, che pecca di una rappresentazione spesso stereotipata, che finisce per appiattire i personaggi e farli coincidere col loro orientamento sessuale e\o la loro identità di genere. Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito ad un leggero cambio di rotta e all’impegno verso una narrazione più inclusiva. Qui di seguito si riportano 5 serie tv prive del filtro di grandi luoghi comuni.
Ecco 5 serie tv per approfondire i temi LGBTQ+
1.”Sex Education”
Serie ormai diventata un vero e proprio cult, nel caso in cui ancora non si fosse vista, è assolutamente da recuperare. “Sex Education“, ideata da Laurie Nunn, è la storia di Otis Milburn (Asa Butterfield), liceale goffo e timido, figlio di una terapista del sesso. I consigli di una madre invadente creano un piccolo bagaglio di competenze, anche emotive, che Otis su consiglio di due amici, Maeve ( Emma Mackey) e Eric (Ncuti Gatwa), usa in un servizio di terapia sessuale a pagamento nel suo liceo.
Come sottolinea IMDb in un puntualissimo video, una delle “5 ragioni per guardare ‘Sex Education’” è la caratterizzazione a tutto tondo dei personaggi secondari. Ed è proprio attraverso questi personaggi che la serie esplora le diverse possibilità dello spettro LGBTQ+, dandogli una visibilità inedita (anche se, ad onor del vero, non arrivando a dare lo stesso peso a tutte le comunità). Serie che contrasta ogni sessuofobia, “Sex Education” non ha età.
2. “Skam Italia 2”
Tutt’altro target ha invece la serie italiana di TIMvision “Skam“, che intercetta un pubblico più giovane. La serie è un remake di una produzione norvegese e guida l’attenzione di spettatori e spettatrici verso una comunità di liceali romani che lotta per la propria affermazione e una definizione della propria identità, avendo come primo nemico fra tutti la continua ricerca dell’approvazione del gruppo.
In particolare per approfondire le tematiche LGBTQ+ si rimanda alla seconda stagione, dedicata al personaggio di Martino (Federico Cesari), che prende una cotta per Niccolò (Rocco Fasano), nuovo studente da poco arrivato al liceo, scoprendo così il proprio orientamento sessuale.
La scoperta di Martino della propria sessualità è raccontata con grande delicatezza. È una storia di accettazione di sè e accettazione da parte degli altri. “Skam Italia 2” non solo porta in primo piano la storia di Martino, ma offre anche un modello positivo per essere dei buoni alleati e delle buone alleate.
3. “Trinkets”
“Trinkets” è una serie originale Netflix che ruota attorno all’amicizia tra Elodie (Brianna Hildebrand) appena trasferitasi in città, Moe (Kiana Madeira) e Tabitha (Quintessa Swindell) che si conoscono frequentando il circolo dei Taccheggiatori Anonimi. Le tre all’inizio sembrano appartenere a tre mondi che non sono destinati ad incontrarsi eppure, dopo qualche episodio, si scava oltre il personaggio di facciata che le tre ragazze si sono autoimposte per sopravvivere al liceo e si intravede la possibilità di un fondo comune.
La protagonista tecnica di “Trinkets” è indubbiamente Elodie, che si trova a dover fare i conti con il lutto per la morte della madre, l’inserimento in una nuova scuola e i problemi con il taccheggio. In questo contesto, la sua omosessualità viene inserita nella narrazione come un elemento della sua identità senza sottolinearne l’eccezionalità e senza che diventi la dominante del filo narrativo che la riguarda.
4. “Please Like Me”
“Please Like Me” comincia ex abructo: vediamo una coppia seduta al tavolo e assistiamo a Claire (Caitlin Stasey) che lascia Josh (Josh Thomas). In questa produzione australiana del 2013, ideata dallo stesso comico che interpreta il personaggio di Josh, vediamo un ventenne che, a seguito di questa rottura, si rende conto di essere omosessuale.
Serie sui twentysomethings che lentamente passano all’eta adulta, “Please Like Me” ha dei dialoghi ben curati all’insegna di un realismo che vuole anche restituire quella leggerezza che si ricerca nella monotonia della quotidianità.
Josh si trova in un momento della sua vita in cui si affollano diversi avvenimenti da gestire (emotivamente e non): queste questioni vengono proposte rifuggendo ogni drammatizzazione e con un’ironia che permette di entrare maggiormente in sintonia con personaggi e situazioni.
5. “Euphoria”
Chiudiamo questa breve lista con un’altro teen drama, ovvero la serie che ha fatto molto parlare di sè “Euphoria“. Rue Bennett (Zendaya) è una ragazza di diciassette anni, tossicodipendente, appena tornata dalla riabilitazione. Accanto a lei appaiono altri personaggi tormentati e alla ricerca di quell’euforia sfuggevole che sembra raggiungibile solo attraverso gli stupefacenti.
In questa sede ci interessa sottolineare la rappresentazione inedita che si ha della transessualità attraverso il personaggio di Jules (Hunter Schafer), ragazza transgender da poco approdata a scuola, che stringe una forte amicizia con Rue. Jules è un personaggio che non viene ridotto alla sua identità di genere e non ha un background drammatico: non viene bullizzata ed ha un padre amorevole che la accetta e la accoglie.
Questa breve panoramica di 5 tra le più recenti ed inclusive serie contemporanee è sicuramente parziale e non esaustiva, ma contiene consigli che possono incontrare gusti seriali diversi in prodotti che cercano di proporre una narrazione contro corrente dei corpi non conformi. Non rimane che augurare una buona visione!
Debora Troiani
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