La stima è di 61mila civili in fuga dalla regione ucraina del Donbass. L’evacuazione è stata ordinata dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk. Il numero dei profughi è stato dichiarato questa mattina dal ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan.

I civili in fuga provocano lo stato di emergenza

Anche Penza e Saratov, che si sono rese disponibili ad accogliere l’una 500 e l’altra 1500 profughi, hanno proclamato questa mattina lo stato di emergenza.

Le stime sul numero di persone protagoniste degli spostamenti potrebbe essere anche più grande, video e immagini mostrano infatti delle file chilometriche di auto che partono dalle province separatiste per raggiungere la Russia. Tutto questo mentre Mosca rilascia degli annunci secondo cui sarebbero già quasi un milione di persone quelle ad aver richiesto la cittadinanza russa. 770 persone l’avrebbero invece già ottenuta.

Il numero di civili in fuga è consistente, ma non rispecchia un particolare aggravamento della situazione. Infatti, le operazioni militari nel Donbass sono pressoché le stesse delle scorse settimane. Ci sono colpi di artiglieria e scontri al confine, ma nessuna operazione su larga scala. Inoltre, Putin ha indetto un vertice straordinario del consiglio di sicurezza. Si tratterebbe di un “consiglio di sicurezza esteso”, stando alle parole del portavoce del Cremlino Peskov.

Michela Foglia

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