Dopo aver accumulato un’illusione dietro l’altra, i fans di Full Metal Panic!, l’opera ideata da Shōji Gatō, possono rasserenarsi: questa primavera l’anime Full Metal Panic! Invisible Victory tornerà per congedarsi con la sua terza e ,probabilmente, ultima serie.
Classe 1998, Full Metal Panic! si presenta come opera variegata e multiforme: prima light novel, poi manga e infine anime. Sono stati proprio i romanzi brevi, pubblicati in Giappone in 12 volumi nella prima parte, ad aver destato l’interesse di lettori curiosi e avvezzi alla cultura mecha in una dimensione temporale presente alternativa e tormentata da una guerra fredda mai finita. Elementi non del tutto innovativi nella patria dei robottoni dalla reputazione solida e ben radicata battezzata da Gundam & family, che non contribuiscono, se non in parte, a creare il vero motivo del successo di questa serie.
I personaggi che prendono vita dalla creatività di Gatō, il modo in cui vengono raccontati nel loro processo evolutivo, la dinamicità e il pathos degli eventi drammatici, mediati dall’inserimento di un’ironia disarmante e da gag paradossali varie ed eventuali, confeziona il prodotto dotandolo di caratteristiche originali e impossibili da disprezzare.
L’anime viene trasmesso in Italia, edito da Shin Vision e successivamente da Dynit, a partire dal 7 ottobre 2003 su MTV, nel palinsesto targato “Anime night” ; momento serale catartico il cui solo ricordo solletica in maniera spietata i condotti lacrimali di noi inguaribili nostalgici.
La trama, costruita attorno ad una precarietà mondiale causata da attacchi terroristici e propositi guerriglieri, vede protagonista la Mithril, una squadra segreta organizzativa costituita da mercenari uniti nel proposito di sedare gli scontri, servendosi degli Arm Slaves: dei mecha super potenti e tecnologicamente avanzati, guidati da soldati altrettanto inflessibili e abili nel gestirli. Sousuke Sagara, il protagonista della storia, la punta di diamante della Mithril con la carica di sergente nonostante la giovane età, deve obbedire alla missione affidatagli : proteggere l’ignara studentessa Kaname Chidori, la giovane dal carattere fumantino che è stata identificata come appartenente alla classe dei “whispered“, individui che serbano una conoscenza innata dalle origini ignote chiamata “Black Tecnology“. La preservazione e gli studi di questa competenza , requisito fondamentale per la creazione delle potenti armi avanzate di distruzione di massa, conduce Sagara a doversi infiltrare nel liceo della ragazza per seguirla e proteggerla da soggetti sospetti che potrebbero sfruttare la fonte per scopi letali.
I protagonisti, affiancati da altri personaggi ben determinati nelle loro personalità singolari e sopra le righe, nelle due serie trasmesse in un arco temporale, ahinoi, dalla cadenza lunga e interminabile, hanno scalfito le antiche credenze che rendeva prevenuti gli spettatori sdegnanti, per partito preso, i mastodontici ammassi di ferraglia. I suddetti, resi il contorno di una storia avvincente e convincente in tutte le sue forme, non oscurano affatto il resto e, come nel caso di Sagara, rappresentano l’effettiva realizzazione delle capacità di chi ne dirige i movimenti.
Full Metal Panic e Full Metal Panic – the second raid, rispettivamente prima e seconda serie, unite a Full Metal Panic – Fumoffu, lo spin-off grottesco e divertente ambientato esclusivamente tra i banchi di scuola, hanno portato a compimento il proposito di calare i fans in quel mix esplosivo di drammaticità, azione, colpi di scena, risate, aspettative e affiatamento che non è affatto scontato da creare.
Abbiamo un eroe maschile , Sousuke, più unico che raro nella sua incapacità totale di vivere le situazioni che il quotidiano riserva ai suoi coetanei, addestrato a vivere come un soldato sin dalla più tenera età, vive la sua vita in perenne agguato, facendo esplodere armadietti scolastici random nel dubbio di un eventuale attacco e usando i condom come serbatoi portatili d’acqua.
D’altro canto, Kaname Chidori affronta lo stereotipo della protagonista indifesa e kawaii, ruggendo come una leonessa ad ogni malefatta di Sousuke e dimostrando di sapersi difendere da sola in maniera del tutto decisa e definitiva (Chuck Norris è probabilmente il suo mentore).
Un duo imperdibile del quale è oltremodo impossibile non riuscire ad innamorarsi.
E adesso, dopo anni di asfissiante e logorante attesa, l’ultima serie, che riprenderà gli eventi conclusivi del manga terminato nel 2015 in Italia, tornerà guidato dalla regia di Katsuichi Nakayama ( Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo) , La notizia, confermata dal sito ufficiale dell’anime, sembra infonderci fiducia nel credere che, finalmente, dopo una decade, potremmo assistere alla fine di questo capolavoro che tanto ci ha fatto penare. Intanto, per rimanere sempre aggiornati sulle comunicazioni, buttiamo un occhio sulla community italiana, stalkerizzandola a fasi alterne, promesso!
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Siete pronti? “Qui Uruz 7, affermativo!”
Alessia Lio