Chiunque di noi è cresciuto con i cosiddetti “cartoni animati giapponesi“, mandati in onda su Mediaset, Rai o, delle volte, su canali regionali dai nomi più disparati. Ogni giorno, ci svegliavamo con Doraemon, tornavamo da scuola mangiando davanti Dragonball, e passavamo a vedere Sailor Moon e Pokémon durante i compiti pomeridiani. Tutto filava liscio e tranquillo, raramente ci si interrogava su alcune cose che, rivedendole oggi, ci lascerebbero realmente perplessi.
Nomi del tutto immotivati, dialoghi non del tutto sensati, scene di violenza inquadrate male e vestiti fatti in bassa risoluzione.Tutto questo è frutto dell’adattamento e della censura, ovvero del processo attraverso il quale si prende una singola opera, proveniente da un paese straniero, con una cultura totalmente differente dalla propria, per poi stravolgerlo affinché rientri nei canoni sociali del proprio di paese. Una soluzione necessaria, si potrebbe pensare, e lo sarebbe se non fosse quasi sempre fatta in modo assurdo e, spesso, immotivato.La stragrande maggioranza degli adattamenti, infatti, ha realmente rovinato parti di opere importanti attraverso le variazioni di alcune caratteristiche fondamentali.

I Nomi: Una delle problematiche maggiori degli adattamenti sono i nomi delle cose e dei personaggi. Prendiamo per esempio One Piece, il famoso anime incentrato sulla ciurma pirata di Monkey D. Luffy (letto Rufy e non di certo Rubber), che si ritrova nomi del tutto variati senza motivo. Non solo Tony Tony Chopper diviene RennyRenny Chopper, ma anche gli stessi Frutti del Diavolo divengono al pari delle cozze e delle vongole ; Frutti del Mare, perdendo tutto il significato oscuro e malvagio dietro ai misteriosi poteri donati da essi.
Sempre sull’innecessaria variazione di nomi, si può parlare di Shaman King dove la spada Harusame viene nominata Spada di Luce, perdendo tutto il significato dietro alla storia dell’arma stessa.
In tempi meno moderni, in aggiunta, si poteva notare come tutti i nomi dei protagonisti venissero totalmente occidentalizzati, finendo per rinominare personaggi come Hitomi Kisugi, Sheila Tashikei, rendendo americano il nome dell’eroina di Occhi di Gatto ma mantenendo il cognome giapponese, anche se del tutto diverso… Non ha davvero senso.

I Dialoghi: Per quanto l’usanza di occidentalizzare i nomi stia via via scemando, una cosa che proprio rimane insopportabile è lo stravolgimento dei dialoghi. In lingua originali esistono dialoghi importanti, capaci di rendere vivide l’emozioni di un personaggio, per fino i silenzi aiutano a donare una situazione di calma o di tensione assoluta.
Prima di un combattimento all’ultimo sangue, Goku osserva Vegeta per diversi secondi, in uno scambio di sguardi serrati e ricchi di tensione che donano spessore alla scena, il solo rumore del vento è più che sufficiente per percepire la calma prima della tempesta. Il narratore, invece, viene inserito totalmente senza motivo, con addirittura i relativi pensieri dei personaggi contornati, spesso, da un odiosissimo botta e risposta mentale: “Vediamo che sai fare!” “te la faccio vedere io!” “Non vedo l’ora” “Ah sì, ora vedrai” “ora te gonfio” “Goku vuole saccagnare Vegeta di botte, la tensione tra i due e palpabile durante questi attimi di silenzio. Si studiano, si osservano, concentrati.”
L’inutile narratore è tipico anche di altri anime in cui il silenzio è stato riempito da dialoghi interni o da una voce narrante esterna, come Capitan Tsubasa (nome originale di Holly & Benji) in cui le corse sui campi si trasformavano in monologhi interiori di un noioso ed insensato allucinante. E come dimenticare la Divina Commedia recitata da dei ragazzini in Grecia durante lotte all’ultimo sangue. Sì, sto parlando di Saint Seiya. Dai, va bene tutto, ma per quanto sia figo, perché la divina commedia? Non potevate lasciare i dialoghi originali?

 

Le Occidentalizzazioni: Se censurare i riferimenti, anche velati, al sesso è un modo per salvaguardare bambini e famiglie, prendere un contenuto orientale e farlo divenire occidentale non ha senso e dovrebbe essere definito al limite del plagio. Specie negli anni ’90, quasi tutti gli anime venivano trasformati e modificati per divenire più “americani”. E’ il caso di Doraemon dove, oltre alle scritte giapponesi, per fino le bacchette vengono sostituite con le posate e gli Yen con i i Dollari. Ma perché ? Nemmeno fossimo nella guerra fredda.

Ecco un chiaro esempio di come sia i soldi che le bacchette siano state modificate.

La Violenza e Le Armi: Si sa, la maggior parte degli anime giapponesi non è pensata per un pubblico troppo giovane. La violenza, il sangue, le spade e i pugni sono caratteristiche fondamentali di molti generi di animazione. Ma allora, perché diamine comprare i diritti per un anime violento se poi ne censuri i contenuti violenti?
Naruto, Dragonball, One Piece, Shaman King e perfino Pokémon sono pieni di violenza, una violenza motivata, spesso centrale nella trama di alcune puntate. Allora perché rendere il sangue di colore nero in Naruto? Perché arrivare a far finta che molti personaggi non siano morti ma semplicemente “scomparsi”? Perché eliminare tutto il sangue di Dragonball fin’anche alle ferite provocate dai nemici?
Una situazione davvero assurda viene a generarsi a One Piece dove, oltre alle famose censure assurde alle sigarette di ogni personaggio, il sangue viene rimosso e, addirittura, le armi da fuoco vengono sostituite da strani aggeggi colorati, pistole ad acqua o, addirittura, bastoni di ferro.
E come non prendere in considerazione Rossana, un anime che ha fatto la storia grazie al rapporto tra Sana ed Heric. La storia di quest’ultimo, realmente tormentata e cupa, è stata del tutto cambiata in modo da eliminare il maggior numero di violenze possibili. Un’intera puntata, basata sul desiderio di morte di questi, è stata tagliata quasi del tutto e le scene di interazione con i membri della sua famiglia alleggeriti, facendo perdere totalmente spessore ad un personaggio dalla storia importante come la sua.

Che sia una sigaretta, una birra, uno sputo di sangue o delle lacrime, in Dragonball non ti vogliamo. Hai capito?

Il Nudo: Non è un anime se non ci sono delle tette ogni tanto, ammettiamolo, e non c’è nulla di male o di maschilista in questo. Il seno femminile, indipendentemente dalla sua grandezza e forma, è una semplice caratteristica fisica. Ma non se si tratta di adattamenti occidentali. Infatti, molti dei seni prosperosi, non per forza in bella mostra, sono stati del tutto “appiattiti”, come è successo per Bouquet, personaggio della serie Blue Dragon, anch’essa di Toriyama, la quale si è ritrovata appiattita da una fascia azzurra sul petto disegnata in modo pessimo su paint. E come non parlare degli orribili filtri colorati messi alla tecnica seducente di Naruto? Senza dimenticare Sailor Moon, dove anche le trasformazioni sono state variate per evitare che la silhouette delle eroine alla marinara fosse troppo sexy, come se dei ragazzini di 11 anni vedessero questo genere di animazione per i contenuti apparentemente erotici e non per la serie in se.
C’è da dire che il nudo maschile non è stato mai censurato, specie in Italia, dove il pisellino di Goku era più in bella mostra della sua coda. Strano il mondo.

La fascia azzurra del vestito disegnata così male da far piangere la stessa Bouquet.

Le Censure Folli:  Una menzione speciale va a quegli adattamenti e a quelle censure che dovrebbero garantire un soggiorno ad una casa di cure a coloro che le hanno ideate, senza alcun tipo di perizia medica. Perché trovo sia assurdo che ci sia gente che possa pensare che distruggere la trama di Yu-gi-oh! possa aiutare a migliorarne il contenuto per le famiglie. Posso capire eliminare ogni riferimento alla morte durante i combattimenti contro i vari nemici, posso capire modificare le carte per coprire parti di nudità a dei mostri leggermente antropomorfi, ma non capirò mai perché diamine si debba eliminare ogni riferimento all’amore da parte di Anzu (Tea nella versione Italiana) ad Atem o tutte le scene in cui Jonouchi (Joey nella versione italiana) pensa a quest’ultimo come ad una vetta da raggiungere, come farà spesso lo stesso Kaiba. Ed ha ancora meno senso il volersi inventare qualcosa di inesistente come il “Cuore delle Carte“, usato solo per rendere più bambinesco un anime dove si evocano demoni, draghi e maghi per eliminare l’avversario.
Ma poi, Pistole Invisibili. Tutte le armi da fuoco che personaggi, spesso adulti, utilizzano sono totalmente cancellate dalle immagini ma non sostituite, facendoli sembrare degli idioti con la mano a conchetta che minacciano la gente. Vi prego.
E le divinità egizie? Perché sostituire nome come Osiris per metterci Slifer, cognome del produttore esecutivo della 4kids? Perché togliere tutto il loro significato ai fini della trama per censurare il nome di delle divinità egizie su delle carte che sono delle divinità egizie?

“Fermo Pegasus o ti scaccolo con il mio indice!”

E per quanto Yu-Gi-Oh! sia stato uno degli anime più censurati, non scordiamoci che la stessa 4Kids che ha lavorato sull’anime del gioco di carte giapponese, ha avuto il coraggio di censurare i sorrisi a bocca spalancata di Monkey D. Luffy con un triste riempimento colorato ed una riga disegnata male a formare le labbra.

Che poi, fa senso e ribrezzo la versione della 4kids. Questa notte non riuscirò a dormire.

Anche le lacrime sono state spesso censurate, eliminate del tutto e senza alcun motivo. Che la 4kids sessualizzi anche le lacrime dei bambini? Che essi provino piacere a veder la gente piangere?
A giudicare dagli adattamenti che fanno, effettivamente, venir voglia di piangere, sì.