è salito a 59 il numero delle vittime della strage di Las Vegas, ed oltre 500 quello dei feriti

I numeri crescono, le vittime aumentano, i feriti sempre di più, il bilancio della strage di Las Vegas ad oggi è di  59 morti e 527 feriti. Si inizia a fare chiarezza sulla vicenda al concerto di musica country, ma la vicenda ha ancora molti buchi neri. Il killer, un 64enne, Stephen Paddock si è suicidato, nella stessa stanza (32esimo piano dell’hotel Mandalay bay) da cui ha aperto il fuoco sparando sulla folla, durante l’arrivo delle teste di cuoio.

Gli agenti delle forze speciali hanno setacciato velocemente l’hotel piano dopo piano e proprio mentre tentavano l’irruzione si sono dovuto difendere dagli spari che il killer ha rivolto verso di loro attraverso la porta della sua camera d’albergo, subito dopo essere riusciti ad entrare l’hanno trovato morto a terra.

Nell’automobile del killer è stato trovato un composto chimico utilizzato anche per produrre esplosivi, il nitrato di ammonio. Era inoltre in possesso di 42 armi, parte si trovava nella sua camera al Mandalay bay e parte nella sua casa. Stando alle ipotesi per ora elaborate, Paddock avrebbe modificato un fucile d’assalto AK-47, sul tipo di quelli usati in guerra, per far si che i colpi esplodessero in rapida successione, solo tenendo premuto il grilletto. Ha messo in atto il tutto, poggiando l’arma su di un cavalletto per rendere la mira più precisa e rendere il massacro più micidiale. Il killer ha sparato dall’alto su una folla di circa 20mila persone.

La prima scarica di colpi è stata di circa nove secondi, dopo la quale il massacro era già stato consumato. Seguono più di altre due raffiche. In tutto si ipotizza due o tre caricatori svuotati. Secondo gli esperti avrebbe fatto esplodere oltre dieci colpi al secondo, probabilmente grazie ad un “grilletto a manovella” facilmente acquistabile online, che permette di sparare 700 proiettili al minuto. Tra la folla impazzita e spaventata si diffonde il panico, impossibile scappare, chi ci prova travolge gli altri o rimane a sua volta vittima del panico generale. La scena è agghiacciante, sangue e corpi senza vita ovunque, distesi tra gli oggetti persi durante la fuga.

La strage avvenuta a Las Vegas sarebbe la sparatoria più sanguinosa avvenuta nella storia moderna d’America, più di Virginia Tech e più di Columbine. Più della strage al night club di Orlando che fino ad ora deteneva il primato di 49 vittime, morti ammazzati. Si apre ancora il dibattito riguardante la detenzione e detenzione delle armi da fuoco, e ancora, ci sono punti di vista contrastanti.

Alla paura, il panico, e al dolore immenso, si associano le preoccupazioni riguardanti la rivendicazione dell’accaduto da parte dell’Isis. Secondo alcuni media il killer si sarebbe convertito all’islam alcuni mesi fa, cambiando il suo nome in Samir Al-Hajib. Al momento però niente è ancora chiaro, l’FBI smentisce il possibile collegamento con l’Isis, dichiarando che stando alle indagini, non è emerso nessun legame con il terrorismo. Si tratterebbe di un “Lupo solitario” il cui movente resta ancora nell’ombra. Cosa sta succedendo veramente non è ancora chiaro, sembra che le dichiarazioni siano molte e varie, ma soprattutto molto confuse.

Il presidente Trump commenta l’avvenuto definendolo << un’atto di pura malvagità>>, nessun accenno al collegamento col terrorismo islamico. Annuncia il suo imminente arrivo sul posto.

Marina Lombardi