Secondo Donald Trump gli Usa stanno subendo un assalto commerciale. Necessari sono quindi i dazi sull’importazione di acciaio e alluminio, in vigore tra circa 15 giorni. Non mancano le eccezioni, come Canada e Messico, che ne restano esentati.

I nuovi dazi (confermati giovedì 28 febbraio) hanno suscitato notevoli inquietudini sugli impatti della misura commerciale. A livello internazionale tali precauzioni rischiano di provocare una guerra commerciale del tipo tit-for-tat. Ma Trump aveva a lungo minacciato di imporre tariffe su acciaio e alluminio, accusando altri paesi di dumping e diffondendo pratiche commerciali “sleali”. È stato particolarmente critico nei confronti della Cina, i cui produttori di acciaio sono accusati di alimentare un eccesso di acciaio globale scaricando l’acciaio sovvenzionato sui mercati di tutto il mondo. Il Presidente ha tuttavia promesso tariffe “giuste e flessibili”, con dazi al 25% su acciaio e al 10% alluminio,  riservandosi il diritto di “alzarli o abbassarli” a suo piacimento.

Dall’Europa le risposte non tardano a farsi sentire. Il capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato che l’UE reagirà per difendere i suoi interessi. “Non staremo a guardare mentre la nostra industria colpita da misure ingiuste che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro europei. Se gli americani impongono tariffe su acciaio e alluminio, allora dobbiamo trattare i prodotti statunitensi allo stesso modo”, ha poi aggiunto.

“Deploriamo profondamente l’annuncio di Trump sui dazi. L’Ue non vuole una guerra commerciale. Ma non accetteremo questo comportamento aggressivo dagli Usa senza reagire”. Così risponde su twitter il presidente Manfred Weber del gruppo europarlamentare PPE.