Una terribile esplosione, a Catania, probabilmente per una fuga di gas, ha ucciso due vigili del fuoco e il proprietario dello stabile esploso. Feriti gli altri due membri della squadra di soccorso.

Ieri, martedì 20 marzo, una terribile esplosione, avvenuta in una palazzina a Catania, ha ucciso tre persone: due vigili del fuoco, Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico e una terza persona, il proprietario dello stabile, Giuseppe Longo, trovato carbonizzato.

Il tutto è stato confermato anche dal Sindaco di Catania, Enzo Bianco.

Altri due pompieri, Marcello Tavormina e Giuseppe Cannavò, sono ricoverati in gravi condizioni presso l’ospedale Garibaldi di Catania.

Maggiormente critiche nella notte, sono state le condizioni di salute di uno dei due vigili del fuoco, ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi, diretto dal dottore Sergio Pintaudi.                  E’ Giuseppe Cannavò, di 38 anni, che ha una grave lesione polmonare.
Restano critiche, ma non è in pericolo di vita, le condizioni dell’altro pompiere, Marcello Tavormina, 38 anni, che ha riportato un trauma cranico.

L’esplosione è venuta al piano terra di una palazzina nel cuore del centro storico catanese, in via Sacchero 8, poco prima di piazza Palestro.                                                                                                                                     Si tratta di una bottega adibita a deposito di biciclette.                                                                                         

In base alle prime segnalazioni, la squadra dei vigili del fuoco sarebbe stata chiamata per una fuga di gas e, una volta arrivata sul posto, avrebbe tentato di aprire una porta.
In quel preciso momento sarebbe avvenuta l’esplosione, che ha coinvolto tutta la squadra, composta da 5 uomini.

Il capo del Corpo Nazionale, Gioacchino Giomi, è arrivato questa mattina a Catania per portare il conforto ai familiari delle vittime e per visitare i colleghi feriti.

Andrea Platania, 65 anni, da cinque in pensione dopo 40 anni di lavoro da caposquadra dei vigili del fuoco a Catania, afferma:

I colleghi stavano utilizzando l’esplosimetro, un apparecchio che serve a misurare la percentuale di rischio esplosioni, quando c’è stata la deflagrazione da dentro verso fuori. Sono stati vittime innocenti e incolpevoli di quello che è accaduto dentro la palazzina”.

Questa mattina, i tecnici dell’Enel, stanno verificando tutti gli impianti delle palazzine della zona di via Garibaldi per constatare se ci siano state conseguenze dopo la deflagrazione.

Ecco il video dell’esplosione, di LiveSicilia.it

+ + + Aggiornamento – 22 marzo, 12:30 – + + +

Possibili cause e responsabilità

Probabilmente, la causa dell’esplosione avvenuta nella palazzina a Catania, è da ricercare dentro lo stabile, in quanto la squadra mobile ha trovato e sequestrato tre bombole di gas Gpl.

Non si esclude la tesi del suicidio: Davanti il negozio, la gente parla, e tra i presenti una persona afferma: “Un ragazzo che si e’ fatto aggiustare la bicicletta dal proprietario del negozio diceva che la vittima si lamentava, dicendo di essere malato, aggiungendo che il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva “Che campo a fare…”.

Ma c’è anche l’ipotesi in cui l’uomo potrebbe essere svenuto in seguito a un malore o per l’esalazione del gas che ha saturato l’ambiente, comprimendo le parete e spingendo verso l’esterno.

Per quanto riguarda il lavoro svolto nel palazzo dai vigili del fuoco la sera dell’esplosione, qualcuno dice che avrebbero usato una motosega che avrebbe provocato l’ esplosione. “Non è possibile”, replica un signore. E spiega, “loro sanno come intervenire in questi casi”.

Inoltre, è indagato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, Marcello Tavormina, 38 anni, capo della squadra dei vigili del fuoco.
Per la Procura è un’iniziativa dovuta prima di compiere atti irripetibili che confluiranno nell’inchiesta. 
Nell’attività dei vigili del fuoco ieri sera a Catania ci sarebbe stata “una cattiva valutazione dei fatti” in quanto, avrebbero “lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas”.

Oggi potrebbero essere dati gli incarichi per l’autopsia sui tre corpi. 

Sarà l’inchiesta della Procura di Catania, diretta da Carmelo Zuccaro, a fare chiarezza sulla dinamica e sulle eventuali responsabilità.

Martina Onorati