Una fiaccolata partita da piazza XX settembre, per non dimenticare la tragedia di 9 anni fa. Quando, il 6 aprile 2009, 309 persone rimasero sotto le macerie del terremoto a L’Aquila

Sono trascorsi 9 anni, da  quel 6 aprile del 2009 che ha devastato una popolazione, una città, una nazione. L’aquila, ma anche l’Italia Intera, non dimentica. Per questo ieri un grande fiaccolata, partita da Piazza XX Settembre, ha illuminato il ricordo di 309 esseri umani, vittime innocenti di una tragedia. Il corteo, protetto da barriere antiterrorismo, installate all’inizio del percorso, è stato aperto da striscioni dei familiari delle vittime.

Il tutto è stato curato dai Comitati dei familiari e dal Comune dell’Aquila. Tra i presenti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla ricostruzione Paola De Micheli, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, oltre al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e di Avezzano, Gabriele De Angelis.

 “Oggi è il giorno del silenzio e del ricordo, non è il momento di parlare di ricostruzione e di passerelle”.

Queste sono state le parole di alcuni familiari delle vittime. Niente di più giusto e opinabile.

Dopo la sosta alla ex Casa dello Studente, il corteo arriva alla Villa Comunale. Presenti anche i parenti delle vittime di Viareggio e di Rigopiano.

Alle 3,32 i rintocchi della campana della Chiesa di Santa Maria del Suffragio in memoria delle 309 vittime.

Sul corteo pesa, oltre al dolore e al ricordo delle 309 vittime, un altro fardello: la vicenda della restituzione delle tasse sospese nel cratere del sisma a circa 350 imprese e professionisti, questo perché la commissione europea le considera aiuti di Stato.

Sulla questione è scattata la mobilitazione dopo che sono state notificate cartelle esattoriali milionarie.Oltre al fatto che, per il prossimo 16 aprile, è stata fissata una manifestazione di protesta. 

Dopo 9 anni il ricordo della tragedia è ancora vivo nei cuori di tutti, nei cuori di chi ha visto gli occhi pieni di lacrime di chi, all’improvviso, ha avuto il vuoto intorno. Di chi ha saputo rialzarsi nonostante tutto. 

Il ricordo de L’Aquila rivive, ma non solo oggi, sempre. 

Martina Onorati