Lunga telefonata notturna tra Emmanuel Macron e Giuseppe Conte; a chiamare il presidente francese. Roma aveva chiesto le scuse di Parigi dopo l’attacco dell’Eliseo sul caso Aquarius.
Fonti del Ministero dell’Economia e della Finanza spiegano che “i due ministri si sono parlati durante una telefonata in un clima cordiale e in vista dell’Eurogruppo e l’Ecofin di Lussemburgo il 21 e 22 giugno si incontreranno”.
Macron – sul caso Aquarius – si era così espresso “Chi cerca la provocazione? Chi è che dice ‘io sono più forte dei democratici e una nave che vedo arrivare davanti alle mie coste la caccio via’? Se gli do ragione, aiuto la democrazia ? […] Non dimentichiamo chi ci sta parlando e chi si rivolge a noi. Non lo dimentichiamo perché anche noi abbiamo a che fare con gli stessi…”.
Matteo Salvini in tutta risposta era intervenuto in Senato “Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del Governo francese che spero diano scuse […] Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi”.
Così oggi la Francia fa un passo indietro, Macron spiega che l’offesa non era nelle sue intenzioni e si scusa. Conte non annulla quindi il viaggio a Parigi, come aveva minacciato precedentemente. “Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno confermato l’impegno della Francia e dell’Italia a prestare i soccorsi, nel quadro delle regole di protezione umanitaria delle persone in pericolo”. Questa la nota di Palazzo Chigi riguardo la telefonata tra i due.
La risposta europea
La Germania di Angela Merkel sostiene l’Italia riconoscendola come particolarmente esposta ai flussi migratori a causa della sua prossimità geografica. Sottolinea inoltre l’importanza della collaborazione italiana nella ricerca di una soluzione europea. Giunge quindi l’invito ad un dialogo che si pensa possa aver giocato un ruolo nella recente telefonata. Riguardo alla proposta di «un asse dei volenterosi» tra Roma, Vienna e Berlino contro l’immigrazione illegale, la Germania si dichiara più che favorevole ad aprire le negoziazioni.
Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, definisce le polemiche tra Stati Membri alquanto futili. Chiama per un intervento diretto della Commissione e del Consiglio dei Ministri Europeo, aprendo il dibattito dell’assemblea plenaria sulle migrazioni. “Prendete con grande serietà la richiesta del Parlamento europeo. Noi non intendiamo rimanere in silenzio e fare il ruolo di passacarte, ma essere protagonisti di un problema storico per l’Ue”.