Tregua a Parigi fra Italia e Francia, dopo la crisi diplomatica causata dall’Aquarius. Posizioni comuni tra i due leader sulle riforme necessarie del regolamento di Dublino, ma restano alcune divergenze. 

Durante la tregua i due leader si danno tre linee guida principali. Innanzitutto modificare le regole di Dublino, rafforzare i controlli delle frontiere  mediante Frontex, e ampliare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito. Al vertice europeo di fine giugno si discuterà di queste ultime due proposte, ma è ancora troppo presto per ottenere riforme concrete sul trattato di Dublino.

Riguardo alla recente crisi diplomatica Conte commenta:”Con Macron l’intesa è perfetta, c’è stata una telefonata e un comunicato congiunto con i quali ci siamo chiariti, il fatto che io sia qui è la risposta più eloquente”. 

Tuttavia, Macron tiene a precisare “la Francia rispetterà sempre il diritto umanitario internazionale, quando la nave arriva nelle tue acque, l’intervento spetta a te. L’Italia non può risolvere il problema aggirando le regole del diritto internazionale ma avendo un approccio europeo cooperativo”. Aggiunge inoltre che le decisioni di un Paese vengono assunte “dal capo di stato o dal capo di governo”, riferendosi in modo scettico all’asse dei volenterosi, proposto dall’Austria per collaborare sulla gestione dei flussi migratori. “Diffido di queste formule che non ci hanno portato mai tanta fortuna nella storia”.

Dov’é finito Aquarius?

Nel frattempo, a Valencia, la ex base di Alinghi, viene allestita per accogliere i migranti. Il convoglio verrà ricevuto al confine delle acque territoriali dalle motovedette spagnole, poi i 629 migranti divisi tra l’Aquarius e le due navi militari entreranno scaglionate al porto, con un intervallo tra una e l’altra di circa tre o quattro ore per facilitare l’accoglienza. Per prime passeranno le due navi militari e solo ultima la Aquarius.

L’urgenza di una cooperazione più efficiente

Ciò che il caso Aquarius ha portato alla luce è l’inefficienza della risposta europea alla questione dei migranti. Non che prima si pensasse il contrario, ma l’attenzione dei media ha permesso una maggior presa di coscienza da parte della popolazione.

Se i 629 della Aquarius navigano verso la Spagna, oggi la Guardia costiera recupererà 500 naufraghi davanti alle coste libiche. Si sblocca la nave Trenton della Marina americana, che aveva soccorso 42 persone, e ora le porterà finalmente in Italia. In 12 hanno perso la vita. Trenton aveva chiesto soccorso alla nave della ONG Sea Watch, la quale si era detta disponibile ad assistere “a condizione che le fosse assegnato un porto di sbarco ragionevolmente vicino”. Da Roma Matteo Salvini si era però rifiutato. Così la Trenton ha chiesto alla Centrale operativa della Guardia costiera di Roma. La risposta affermativa è però arrivata solo ieri. Domani mattina è previsto l’arrivo a Lampedusa.

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Il fatto, quindi, che tra Italia e Francia si instauri una tregua, non implica che gli sbarchi faranno altrettanto. L’urgenza di una risposta coordinata si impone sull’agenda di ogni stato europeo e le ONG attendono risposte.