La Francia rispetta i pronostici ed alza al cielo di Mosca la sua seconda Coppa del Mondo battendo la Croazia di Dalic con un pirotecnico 4-2.
Fortunata ma estremamente cinica, la formazione del CT Deschamps ha sfruttato chirurgicamente ogni possibilità offerta da fortuna ed avversario. Andati negli spogliatoi sul 2-1 (autogol di Mandzukic, meraviglia di Perisic e rigore trasformato da Griezmann), i transalpini hanno dilagato nei secondi quarantacinque minuti di gioco pungendo con due tiri dalla distanza scagliati da Pogba e Mbappè. L’erroraccio di Llroris aveva messo nuovamente in carreggiata i ragazzi di Dalic che, disperatamente, hanno provato a raddrizzare un match complicatissimo. La Coppa del Mondo parte per Parigi: a volte è meglio essere fortunati che tecnici, soprattutto nelle gare importanti. Onore alla Croazia.
QUI FRANCIA:
I Blues guidati da Didier Deschamps, ex juventino, erano stati inserito nel Gruppo C di Russia 2018: dopo aver piegato con estrema fatica le velleità di vittoria di Australia (2-1 firmato da autorete oceanica e rigore concesso dal Var) e Perù (1-0), i transalpini si sono resi protagonisti dello scialbo 0-0 contro la Danimarca che, di fatto, qualificò entrambe le compagini alla fase finale della competizione iridata. Le grandi difficoltà del girone potevano affossare la Francia negli scontri successivi: inseriti nella parte di tabellone più difficile, i francesi hanno dovuto navigare le tempestose acque sudamericane superando le coste frastagliate di Argentina e Uruguay. La disputa contro la banda Messi è divenuta la più esaltante di tutto il torneo: il 4-3 finale, infatti, ha incollato allo schermo tutti gli spettatori consolidando l’ascesa calcistica di Mbappè (doppietta), Pavard e sentenziando l’atavica sfortuna del numero dieci blaugrana con la maglia del suo Paese. Contro “La Celeste”, orfana del “puntero” Cavani, sono bastate le realizzazioni di Griezmann e Varane per distruggere il fortino costruito sapientemente da Tabarez. Dopo aver conquistato mezzo Sud America, i Galletti hanno piegato in semifinale (LEGGI LA CRONACA DI FRANCIA-BELGIO) gli acerrimi rivali del Belgio grazie alla zuccata vincente di Umtiti. I “Diavoli Rossi”, tecnici ed arcigni, non sono riusciti a siglare nemmeno una rete nel penultimo atto del Mondiale certificando, loro malgrado, la candidatura iniziale dei Blues.
QUI CROAZIA:
Percorso diametralmente opposto per la seconda finalista di Russia 2018. La Croazia, infatti, ha dettato legge nel Gruppo D impressionando tutti gli addetti ai lavori: gli scaccati hanno battuto agevolmente la Nigeria nel match d’esordio (2-0), piegato la resistenza vichinga dell’Islanda (2-1) per poi apporre la ciliegina sulla torta con il netto, e clamoroso, 3-0 inferto all’Argentina di Sampaoli in virtù delle realizzazioni di Rebic, Modric (che goal!) e Rakitic. Superate le forche caudine del girone con un “en plein” incredibile, i balcanici sono divenuti meno belli ma estremamente cattivi: andati sotto nel punteggio contro i padroni di casa della Russia e con la Danimarca, i croati sono sempre riusciti ad agguantare subitaneamente il pari per poi vincere ai calci di rigore con un superlativo Subasic. Eguagliato lo storico risultato di Francia 1988 (semifinale proprio contro i Blues), gli uomini a scacchi se la sono vista contro l’agguerrita Inghilterra (LEGGI LA CRONACA DI INGHILTERRA-CROAZIA) di Southgate e Kane: svantaggio iniziale in virtù dell’arcobaleno disegnata da Trippier su calcio piazzato, pareggio con la zampata artistica di Perisic e rete decisiva di Mandzukic nei supplementari. Squadra (orfana di Kalinic, cacciato ad inizio Mondiale per essersi rifiutato di entrare a partita iniziata) altamente tecnica ma altrettanto caparbia e solida quella di Dalic.
I PRECEDENTI:
Pochi, anzi pochissimi, i precedenti in campo internazionale per le due Nazionali arrivate all’atto conclusivo di Russia 2018. Il primo scontro tra le due compagini risale al 1998, semifinale del Mondiale disputato in terra francese: i transalpini erano approdati alla semifinale affondando l’Italia dagli undici metri mentre i croati avevano strapazzato con un netto 3-0 la Germania. Il vantaggio momentaneo di Suker fu ripreso e ribaltato dalla doppietta inusuale di Thuram. I “cugini”, in seguito, si laurearono campioni. Dopo quella semifinale e prima della finalissima di stasera, ci sono stati altri quattro confronti tra francesi e croati, quello agli Europei del 2004 terminato 2-2 e tre amichevoli, nel 1999, 2000 e 2011 con due vittorie francesi ed un pareggio.
TABELLINO E FORMAZIONI:
Francia (4-2-3-1) : Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez; Pogba, Kanté; Mbappé, Griezmann, Matuidi; Giroud. CT Deschamps.
Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic; Rakitic, Brozovic; Rebic, Modric, Perisic; Mandzuki. CT Dalic.
Marcatori: 18′ Mandzukic (aut), 28′ Perisic, 38′ (R) Griezmann, 59′ Pogba, 65′ Mbappè, 69′ Mandzukic
Terna arbitrale: Nestor Pitara (Arbitro); Maidana-Belatti (Guardalinee);Kuipers (IV uomo).
Impianto: “Stadio Luzhniki”, Mosca .
LA CRONACA DEL MATCH:
Tutto pronto al “Luzhniki” di Mosca per l’ultimo atto della competizione calcistica più importante ed affascinante del mondo! Lo show che ha anticipato il calcio d’inizio non ha deluso le aspettative: canti, balli, coreografie e la presenza del trio composto da Nick Jam, Will Smith e Era Istrefi che ha scaldato il pubblico sulle note di “Live it up“, la colonna sonora di Russia 2018. Un’altra iconica musica, poi, ha accompagnato sul campo la Coppa del Mondo: Ennio Morricone con il suo componimento “The ecstasy of Gold” ha caricato e fatto sussultare, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutti i ventidue calciatori.
Parte meglio la Croazia nei primi minuti di match grazie ad un pressing convinto al cospetto di una Francia più remissiva. Le corsie laterali degli scaccati spingono all’angolo la retroguardia transalpina che, comunque, riesce a controllare in modalità aerea i cross sgorgati dagli uomini di spinta messi in campo da Dalic. Al 12′ gran lancio per Perisic ma il calciatore interista non riesce ad addomesticare la sfera che, placidamente, si spegne sul fondo. I balcanici giocano meglio, ripartendo in modo fulmineo, ma la prima occasione del match premia i francesi: al 18′ la punizione velenosa di Griezmann viene toccata di testa da Mandzukic che beffa il proprio portiere. Francia avanti senza sforzo, croati costretti ad inseguire per l’ennesima volta in questa competizione. Al 21′ Vida vorrebbe emulare il calciatore juventino, stavolta nella giusta porta, ma la zuccata termina alta senza impensierire Lloris.
I ragazzi di Dalic non sembrano subire il contraccolpo dello sfortunato svantaggio e poco dopo riequilibrano il match: al 28′ Perisic cattura il pallone dopo un batti e ribatti in area transalpina, il numero quattro scarta col controllo il diretto marcatore e calcia di collo pieno trovando la buca d’angolo corretta. L’estremo difensore francese può solo raccogliere la sfera dal sacco. Nemmeno il tempo di esultare che un nuovo colpo di scena si palesa: lo stesso Perisic colpisce con la mano sugli sviluppi di calcio d’angolo. Dopo l’attenta visione del Var, il direttore di gara decreta (giustamente) il calcio di rigore in favore della Francia. Griezmann dagli undici metri spiazza il para rigori Subasic e porta nuovamente avanti i suoi. Al 40′ prova a rispondere la Croazia sull’asse Perisic-Rebic: il cross dell’interista trova il compagno di squadra che manca l’appuntamento con la rete impattando male la sfera. Al 45′ altro brivido per la retroguardia di Deschamps: Vida sale in cielo da palla inattiva ma il centrale non riesce a trovare la deviazione vincente. È l’ultimo sussulto dei primi quarantacinque minuti di gioco: la Francia torna negli spogliatoi con un vantaggio poco limpido al cospetto di una Croazia sbarazzina, sfortunata ed in piena corsa per la conquista della coppa più ambita del mondo. Tutto può (ancora) succedere.
L’alba del secondo tempo regala immediatamente palpitazioni importanti a tutti gli spettatori con un botta e risposta degno di un confronto tra pistoleri: Giroud accomoda il pallone per Griezmann ma l’attaccante dell’Atletico Madrid calcia debole e centrale; dall’altra parte è Rebic a tirare centralmente ma potente, Lloris si rifugia in corner. Al 50′ la retroguardia francese pulisce l’area di rigore dal cross insidioso di Rakitic, è Vrsaljko a raccogliere il pallone per poi sparare verso la porta transalpina, la sfera non inquadra lo specchio. Due minuti dopo, Mbappè si esibisce con la specialità della casa: scatto fulminante che lascia al palo Vida, è Subasic a sbrogliare il problema uscendo tempestivamente sull’ex Monaco. L’accelerazione supersonica del gioiello del Paris Saint-Germain è talmente incredibile che genera una simpatica invasione di campo, gioco fermo per qualche minuto. La Francia cerca di abbassare i ritmi ma, come le grandi squadre, sfrutta tutte le occasioni che si presentano per far male alla Croazia: al 59′ il tentativo di Pogba viene murato dalla retroguardia degli scaccati, la sfera torna nuovamente a disposizione del calciatore del Manchester United che calcia a giro freddando Subasic sul primo palo. Fortunati ed implacabili, i francesi. Il tris calato dai transalpini scioglie progressivamente l’ardore dei croati donando consapevolezza e spavalderia ai ragazzi di Deschamps. I campioni del mondo del 1998 prendono campo sulle ali dell’entusiasmo e al 65′ tirano il quarto cazzotto al mento di Dalic: Mbappé si accentra e lascia partire un siluro che muore all’angolino. Gara terminata? Assolutamente no! Ci pensa Lloris a riaprire un match virtualmente chiuso: l’estremo difensore tenta il dribbling su Mandzukic ma l’attaccante croato capisce le intenzioni del portiere e devia la sfera in rete per l’incredibile 4-2.
Al 78′ Rakitic si mette in proprio e scaglia un tiro strozzato verso i pali francesi, il pallone passa tra le gambe di tutti i calciatori piazzati in area di rigore per poi perdersi sul fondo. Gli ultimi, disperati, tentativi dei croati vengono spezzati dal tentativo di Fekir al 87′, blocca l’estremo difensore dei balcanici. Non succede più nulla nei quattro minuti di recupero decretati da Pitara: la Francia è campione del mondo per la seconda volta nella sua storia.
ANDREA MARI
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