Il 5 giugno 1998 esce nelle sale americane The Truman Show. Il film candidato a tre premi Oscar e vincitore di tre Golden Globes dopo vent’anni parla ancora di noi.
L’anno è il 1998 quando The Truman Show viene distribuito dalla Paramount Pictures nelle sale americane (In Italia sarà distribuito nel settembre dello stesso anno). Il film del regista Peter Weir (classe 1944) si conferma subito come un altro dei suoi successi sia al botteghino che per la critica.
Il protagonista Truman Burbank, interpretato da uno straordinario Jim Carrey, é un uomo comune. Truman vive in una classica cittadina americana chiamata SeaHaven e trascorre una vita apparentemente normale tra la sua famiglia, il lavoro e gli amici senonché in tutto questo non c’é nulla di vero. Seahaven è un grande set cinematografico e la sua vita tranquilla non è altro che la sceneggiatura del più real tra i reality show, ideato dal regista Christof.
Il protagonista Truman Burbank ( alias Jim Carrey) in una scena del film.(Foto dal web)
Il film si sviluppa, quasi come un processo di dialettica hegeliana, sulla presa di coscienza da parte del protagonista della falsità del suo universo. Dopo un’ora e mezza in cui lo spettatore non può far altro che avere attacchi d’ansia e fare un tifo sfegatato per il protagonista (neanche si trattasse di un thriller horror di terza classe); Truman riesce ad uscire dal suo grande Show per cominciare a vivere nel mondo real-e.
Ma se siamo qui, vent’anni dopo, a parlare ancora di lui é perché The Truman Show é il Nostradamus degli anni novanta. Questo film racconta la nuova generazione dei Millennials in maniera più accurata e arguta di quanto lo abbiano fatto finora altri film sul mondo Social e simili.
il mondo real-e in cui esce Truman nel 1998 non conosce ancora l’uso casalingo di internet (2000), Wikipedia (2001), Facebook (2004), Instagram (2010) e di tutti gli altri social; non ci sono bloggers o influencers con miliardi di followers. Oggi, a Truman sarebbe bastato disconnettere tutti i suoi dispositivi elettronici per uscire da Seahaven. Perché infondo, riguardando il film vent’anni dopo sembra che se la situazione si sia ribaltata.
Nel 2018, Truman Burbank sarebbe un outsider senza social. Forse assomiglierebbe all’amico un po’ naif e un pizzico indie che non ha la tv a casa, non usa Facebook ed è un fiero possessore di un nokia 3310 invece che di uno smartphone ultimo modello. L’unico a non voler un suo show mentre tutti noi cerchiamo la nostra piccola Seahaven. Ci mettiamo in posa tra un’ attività e l’altra, come gli attori sul set dello show di Truman, e pubblicizziamo i prodotti che usiamo: dal cibo che mangiamo ai vestiti che indossiamo. Il concetto di intimità è diventato pubblico, se pure nella SeaHaven di Christof, le tende della camera da letto si chiudevano al coricarsi dei due coniugi, oggi vengono spalancate e la telecamera viene puntata dritta sul cuscino.
Hanna, la moglie di Burbank, (alias Laura Linney) pubblicizza dei prodotti per la cucina in una scena del film.(foto dal web)
Per concludere, The Truman Show vent’anni dopo è più attuale che mai. Si collega con noi dal lontano 1998 e consiglia a tutti di spegnere lo smartphone e posizionarsi davanti all’unico reality show che valga la pena vedere: la nostra vita.
Martina Antonini
Il protagonista del film, Truman Burbank, (alias Jim Carrey) in una scena del film. (foto dal web)