Ieri 18 Ottobre, secondo appuntamento del Progetto Shakespeare al Cometa off di Roma. Chiara Maione dirige LADY MACBETH SHOW, con Sarah Biacchi e Roberto Ciufoli.

Lieve il passo, morbida la soglia.
Varchiamo il velluto rosso, come culla ci attende la piccola platea.
Dove siamo?
Ci avvolge il suono, friabile accarezza i timpani.
Cabaret forse, show di un arcano palinsensto.
Che il teatro si sia ribaltato? Che si azzardi a rovesciare i nostri ruoli?
Al secondo appuntamento del “Progetto Shakespeare” , Chiara Maione dirige LADY MACBETH SHOW, con Sarah Biacchi e Roberto Ciufoli.
Siamo spettatori? Non più.
Telespettatori invece, osservatori di un intervista inedita.

Una donna. Sinuosa, tragica, ammiccante.
Diva leziosa eppur profonda.
Gunerilla schiude i veli, si racconta.
É ora Lady Macbeth, sagoma pop che dispensa profezie, che svela foci perdute di macabri eventi.
Surreale eppure spiazzante.
Così eterea, così capace d’inaudita violenza.
Al di là della coltre, la scenografica trasparenza sfalda i tempo del racconto.
I ruoli s’invertono nell’intervista balzana.
Uno showman spodestato, spaesato.
Un presente dirottato dai richiami d’un passato finora sigillato.
Invocazione d’uno spirito, richiamo, folle lamento.
Il linguaggio si accartoccia, il registro perde il suo contesto.
Nel flusso di un’espressivitá tagliente, la donna alterna il tragico all’irriverente.
Tinteggia col sangue il comico candore.
Nessun confine. 

Pianger ridendo, la vediamo. Rider piangendo.

La veste si tinge di vermiglio, il volto si dischiude a pose desuete. Contrite.

Ruotano i nostri occhi dinanzi a stremate piroette. Sussultano allo schianto, al movimento interrotto.
Balena l’espressione nel suo volto, memore d’un tempo dove l’amore é coltello, dove lo spirito di Duncan ancora disturba il quieto sonno.
Assassinii, torbidi sfaceli; ma il teatro non é morto.

Giorgia Leuratti