Con i recenti sviluppi della cronaca nazionale abbiamo deciso di dare risalto particolare ad un annoso problema che affligge il paese.

Com’è nostro stile lo tratteremo dal punto di vista prettamente della narrazione scientifica parlando di clima, geologia, fisica e biologia; nel tentativo di analizzare il presente, il passato e in futuro del nostro pianeta e della biosfera. Non vogliamo dare (e non daremo) giudizi sulle politiche perché le scelte politiche poiché le scelte politiche (quando non negano la realtà fattuale) sono sempre soggettive e non sono assoggettabili ad un’analisi scientifica.

Nei prossimi giorni insomma parleremo di quello che è accaduto, accade e accadrà nel mondo e nel nostro paese, dei modelli di analisi e delle conseguenze che sono ormai sempre più sotto gli occhi di tutti.

Prima di lasciarvi volevo fare una considerazione. Forse uno dei punti più fondamentali che bisogna affrontare è quello che ha dato forma alle problematiche che ci troviamo ad affrontare in questo decennio ed è l’azione (o la sua mancanza). Non basta fermarsi a leggere (che è già qualcosa), bisogna agire.

L’impegno Necessario

Il bello dell’azione è che non è necessario strafare, spesso basta pochissimo: trovate sui social un post o un articolo che diffonde fesserie? Rispondete, non passate avanti per quieto vivere; se non avete tempo di rispondere voi stessi, postate magari il link ad un altro post o ad un articolo che spiega le cose come stanno (non devono essere i nostri per forza, ci sono un sacco di articoli validi là fuori, sepolti sotto al mare di fesserie che girano per internet). Trovate un articolo oppure un post interessante? Condividetelo, portate all’attenzione dei vostri amici e parenti, con gentilezza, i problemi e coinvolgeteli nelle soluzioni. Fate qualcosa insomma, qualsiasi cosa ma non state a guardare!

 

Foto da: Grandjean Martin (2015) GEPHI – Introduction to Network Analysis and Visualization

Sembra banale come soluzione ma molte delle nostre scelte sono condizionate da un fenomeno noto come “peer pressure” e dunque siamo portati ad uniformarci con la massa che oggi più che mai si identifica con una minoranza rumorosa, ignorante, egoista e violenta; in questo caso agire, far sentire la propria voce è un modo di far sapere alle persone ragionevoli che si sentono sommerse, in balia della massa egoista, che non sono sole e non sono neppure minoranza ma che c’è un mondo di persone che come loro crede in ciò che è razionale.

In Conclusione:

Ci troviamo ad affrontare una sfida importante, forse la sfida definitiva del nostro tempo e per quanto possa sembrare buia la situazione, combattiamo. Rispondiamo al fuoco con il fuoco. Alziamo la testa contro la disinformazione che gioca sulle nostre paure e le nostre debolezze, trasformiamo internet in quello che era nato per essere ovvero un modo di unire le persone e di diffondere conoscenza (senza dimenticare, ovviamente, il porno) e l’unico modo in cui possiamo farlo è non stando zitti ma agendo seppure i nostri gesti siano solo gocce nel mare.

Matteo Bonas