Il Frosinone di Longo ha ospitato al Benito Stirpe la Fiorentina di Pioli nella gara di apertura del dodicesimo turno di Serie A. Ottavi in classifica a quota 16 prima di questo match, i viola cercavano punti per mettere un piede in zona Europa. Per farlo dovevano dare una svolta alle proprie prestazioni, evitando il quarto pareggio consecutivo. Il Frosinone, che con 6 punti in 11 match era penultimo in classifica con l’Empoli, era alla ricerca invece del quarto risultato utile consecutivo per agganciare il Bologna in zona salvezza.

Longo, per sopperire all’assenza di Ciano nel tridente del suo 4-3-3, ha schierato Vloet a supporto dell’ottima coppia di avanti Campbell-Ciofani. Mentre ha confermato in blocco il comparto difensivo che ha ben figurato nelle ultime uscite. Per Mister Pioli, invece, formazione tipo con Pjaca nel tridente e Gerson a centrocampo nel consueto 4-3-3 messo in campo dall’ex tecnico di Inter e Lazio.

Dopo il difficile inizio di campionato, il Benito Stirpe ha risposto alla grande all’ottimo periodo dei canarini, ma la partita è stata molto povera dal punto di vista tecnico nel primo tempo. Gioco che non è mai stato fluido, con poco movimento e poche occasioni. Una discreta punizione di Biraghi deviata da Sportiello al 20′, un autopalo della difesa ciociara (viziato da un fallo dell’attaccante della Fiorentina) e un bel tiro di Benassi nei minuti finali dei primi 45′ le migliori occasioni dei viola. Mentre il Frosinone si è limitato a cercare di ripartire con Campbell e Vloet e a sfruttare le palle inattive. Al 33′, da una di quest’ultime, la migliore occasione ciociara è capitata sulla testa di Capuano, che dopo aver sfruttato una bella sponda in area ha colpito di testa non inquadrando la porta di poco. Il primo tempo si è chiuso così sullo 0 a 0, con la Fiorentina che ha avuto il pallino del gioco senza entusiasmare sia per quanto riguardo il ritmo, sia per le conclusioni a rete.

Moreno Longo, allenatore del Frosinone (fonte Ansa)

Il secondo tempo si è aperto con lo stesso tema tattico ma con piglio più vivace. Al 47′, da un bel cross al centro di Federico Chiesa, che ancora una volta è stato il migliore della Fiorentina, Benassi ha trovato l’inserimento giusto. L’ex capitano del Torino ha così potuto mettere dentro di spalla da due passi: 0 a 1 viola. Dopo il gol dello svantaggio Longo ha rivoluzionato l’attacco, inserendo Pinamonti e Cassata al posto degli spenti Campbell e Vloet. La reazione dei ciociari è stata abbastanza fioca in un primo momento, e la Fiorentina ha potuto continuare a mantenere il controllo del gioco. Al 65′ anche Pioli ha sfruttato gli uomini della panchina, spostando Milenkovic nella difesa a 3 e inserendo Fernandes (subentrato ad un poco brillante Pjaca) largo a destra nel centrocampo a 5. Al 76′ i due allenatori hanno cambiato ancora una volta le carte in tavola, con l’ingresso di Soddimo tra i ciociari e di Mirallas tra i toscani. Nell’ultimo quarto d’ora la Fiorentina ha subito la pressione crescente del Frosinone, che si è sbilanciata in avanti alla ricerca del pari senza però trovare occasioni clamorose. Con gli spazi lasciati dal Frosinone, i ragazzi di Pioli hanno prodotto diversi contropiede pericolosi, ma Sportiello (il migliore dei canarini) ha risposto bene, facendo rimanere in partita i suoi. Nell’ultimo minuto dei 90′ è stato Andrea Pinamonti a prendersi la responsabilità: palla stoppata ai 30 metri dalla porta e fucilata di destro all’incrocio che ha battuto Lafont.

Il gol del giovane Pinamonti ha frenato di nuovo la Fiorentina sull’1 a 1 (il quarto di fila). I viola si sono così portati a quota 17, non riuscendo ad entrare definitivamente nelle zone nobili della classifica. Il Frosinone, invece, ha definitivamente cambiato marcia nell’ultimo periodo. Il coraggio messo in campo da Longo è stato infatti premiato al 90′, e ha così trovato il quarto risultato utile consecutivo. I canarini superano temporaneamente in classifica l’Empoli al terz’ultimo posto in classifica, salendo a quota 7 e arrivando a -2 dalla zona salvezza. Ormai i ciociari si sono definitivamente calati nel mondo della Serie A dopo le difficoltà iniziali, e possono lottare per la permanenza nella massima serie.