Programmato per oggi alle 18 il Consiglio dei Ministri che dovrà definitivamente varare il cosiddetto “Decretone”. Il decreto che renderà chiaro a tutti i termini con cui verranno applicati il reddito di cittadinanza e quota 100.

Se ormai sembrano delineate le linee generali del decreto, sono proprio i particolari che andavano ancora chiariti. In particolar modo le questioni della platea a cui sarà destinato il RDC e la “questione TFR” per i dipendenti statali che beneficeranno di quota 100. Saranno sbloccati i Tfr fin da subito, al contrario di quanto si paventava non ci saranno ritardi. Questo grazie all’accordo tra il Governo e le banche che prevede un “maxi finanziamento” che non sarà a carico dei lavoratori, bensì dello stato.

Il Vicepremier Di Maio esulta:

” Oggi è una giornata importante e a vincere sono, come sempre, i cittadini. Un risultato che ripaga anni di battaglie portate avanti dal M5S”

Dure le repliche delle opposizioni, in particolare del Deputato del Partito Democratico Boccia:

“Voglio dirlo con chiarezza al governo, le clausole di salvaguardia sono illegittime, espressamente vietate dalla riforma del Bilancio. Inserire nuove clausole di salvaguardia a copertura di quota 100 o opzione donna, ci farebbe ripiombare in quella spirale perversa di cambiali da cui, a fatica dopo dieci anni, stavamo per uscire. Se ricominciamo con la spesa garantita da clausole che poi prevedono tagli di spesa sociale o aumenti di tasse, facciamo solo altri danni agli italiani. Quando arriveranno i testi in Parlamento, mi auguro ci possa essere la possibilità di un confronto per migliorarli”

Queste le sue parole su Rainews 24. L’esponente del PD ricorda come quello di oggi pomeriggio sia solo il primo passo di un decreto che dovrà ancora essere approvato in Parlamento. Se non ci si aspetta nessun colpo di scena nel Consiglio dei Ministri di oggi, altrettanto non si può dire dell’iter parlamentare. I malumori interni alla Lega sul reddito di cittadinanza non si sono mai del tutto sopiti. La platea che dovrà beneficiare del RDC è al centro della discordia, così come le questioni ambientali. Nel decretone sono infatti presenti emendamenti riguardanti l’emergenza Xyilella, il controllo della popolazione di cinghiali, la Tari per aiutare i comuni in dissesto, misure per il rientro dei ricercatori dall’estero, la revisione delle norme sulle farmacie.

Tantissima carne al fuoco, per un Consiglio dei Ministri che difficilmente durerà 8 minuti come nel caso di Carige.