Venezuela nel trambusto a causa della crescente pressione internazionale sul regime di Nicolas Maduro, dopo che il leader del parlamento Guaidò si è autoproclamato presidente ad interim. E l’Ue ha posto un ultimatum al capo dello Stato venezuelano, invocando nuove elezioni.

Venezuela ancora teatro di forti tensioni politiche. All’Europa la situazione pesa. Tanto che ieri il presidente francese Emmanuel Macron, il premier spagnolo Pedro Sanchez e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno lanciato un ultimatum a Maduro: elezioni eque, libere e democratiche entro otto giorni, oppure Guaidò verrà riconosciuto presidente del Venezuela. Da ricordare che Nicolas Maduro era stato riconfermato per altri 6 anni alla presidenza di una Venezuela ormai sul lastrico. 

Pedro Sanchez, Angela Merkel ed Emmanuel Macron (Credits: www.tgcom24.mediaset.it)

Federica Mogherini rincara la posizione Ue

Sulla stessa linea, l’Alto rappresentante della Politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, dichiarando che se Maduro non annuncerà nei prossimi giorni la convocazione di elezioni “verranno prese diverse diverse azioni”. Inoltre, si avrà al centro anche “il riconoscimento della leadership” nel paese latinoamericano.

Federica Mogherini, l’Alto rappresentante Ue (Credits: www.lastampa.it)

Il disaccordo Usa-Russia

Non c’è, invece, alcuna speranza di accordo alle Nazioni Unite. Infatti, c’è tensione tra Stati Uniti e Russia sulla crisi politica del Venezuela. Di fatto, la Russia accusa di tentato golpe gli Usa. E gli Stati Uniti, a loro volta, definiscono il governo di Maduro “mafioso e illegittimo“.

Il no all’ultimatum Ue

Il Venezuela di Nicolas Maduro rifiuta con forza la richiesta dell’ultimatum. A tal proposito, interviene in Consiglio di Sicurezza il ministro degli Esteri Jorge Arreaza respingendo duramente l’intimazione europea.


Nessun Paese può decidere il destino della nostra nazione. Il Venezuela non consentirà di imporci decisioni o ordini. Continueremo a seguire la strada della nostra democrazia”.

Jorge Arreaza, ministro degli Esteri (Credits: www.panorama.com.ve)

La divisione Lega-Ms5

Intanto, il governo italiano si divide sulla crisi politica in Venezuela. L’esecutivo giallo-verde ha infatti posizioni contrastanti, come dimostra lo scontro tra Alessandro Di Battista del M5s e il vicepremier leghista Matteo Salvini. Salvini ha chiesto più volte in modo esplicito la rimozione di Maduro.


Spero l’Italia abbandoni Maduro. L’Ue ha fatto bene ad imporre un ultimatum, in quanto questi sta piegando con la violenza e con la fame un popolo”.

Matteo Salvini (Credits: www.genteditalia.org)

Di contro, l’esponente pentastellato Alessandro Di Battista condanna fermamente l’iniziativa.


Firmare l’ultimatum Ue al Venezuela è una str…. megagalattica. È lo stesso identico schema che si è avuto anni fa con la Libia e con Gheddafi. Identico. Qua non si tratta di difendere Maduro. Si tratta di evitare un’escalation di violenza addirittura peggiore di quella che il Venezuela vive ormai da anni. E mi meraviglio di Salvini che fa il sovranista a parole, ma poi avalla una linea ridicola“.

Alessandro Di Battista (Credits: www.italiachiamaitalia.it)

La controreplica di Salvini a Di Battista

Immediata la controreplica del vicepremier Matteo Salvini.


Di Battista ignora e parla a vanvera: non solo milioni di Venezuelani, ma anche migliaia di Italiani soffrono da anni la fame e la paura imposti dal regime di sinistra di Maduro. Prima tornano diritti, benessere e libertà in #Venezuela, meglio sarà per il popolo”.

Patrizia Cicconi