Oggi a Milano la manifestazione nazionale “People, prima le persone”, iniziativa pubblica che “mette al centro le persone”, contro le diseguaglianze, la povertà, i sentimenti di odio e sfruttamento, per dire sì invece alle pari opportunità, alle differenze culturali quali fonti di ricchezza morale, all’inclusione, ai diritti degli individui ad avere diritti.

"People, prima le persone": Manifestazione in corso a Milano. Fonte Il Giorno
“People, prima le persone”: Manifestazione in corso a Milano. Fonte Il Giorno

È questo il senso principale della marcia che ha invaso le strade di Milano, un corteo antifascista e antirazzista che, come dichiarato su facebook, si batte per il riscatto dei più deboli, che si mobilita per una buona politica più attenta alle esigenze dei suoi cittadini in quanto persone, indipendentemente dall’etnia, dalla religione, dalla cultura.

Indetta da numerose realtà associative tra cui Croce Rossa, Anpi, Amnesty International, Emergency Action Aid e Libera, la manifestazione è partita alle ore 14 da via Palestro, angolo corso Venezia; la sfilata, con tanto di carri, si è conclusa in piazza Duomo, dove intorno alle 17.30, è stato organizzato un flash mob; a fare da sfondo, la canzone “People have the power” di Patti Smith. Presenti anche una delegazione della Cgil, con il segretario generale Maurizio Landini, e del Partito democratico.

Pullman, delegazioni e associazioni varie sono arrivate da tutta Italia; i numeri parlano di 1.200 fra enti e associazioni presenti con striscioni, 40mila adesioni solo su Facebook, 700 Comuni aderenti, tra cui Riace. Secondo quanto riferito dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ci sarebbero circa 200mila persone (fonte Tgcom24). Numerosi aderenti anche tra i personaggi della tv e dello spettacolo, come Claudio Bisio che in un’intervista ha dichiarato ‹‹Questa è l’Italia che mi piace, siamo qui per dimostrare che non dobbiamo aver paura››.

La scommessa è quella di un’Europa più giusta e aperta. Chiaro ed esplicito è il riferimento ai migranti, troppo spesso capri espiatori delle politiche nazionalistiche e sovraniste. Nel caso italiano, il nome “Prima le persone” richiama, senza troppi indugi, il motto del ministro dell’interno Matteo Salvini #primagliitaliani, per dimostrare come ad essere messi in prima linea debbano essere gli interessi, i valori e i diritti, non dei cittadini in quanto italiani, ma in quanto persone, tutte egualmente degne di rispetto.