La settimana appena trascorsa ha visto due ricorrenze importanti: i 150 anni dalla pubblicazione della Tavola Periodica degli elementi chimici, il 6 marzo, e la Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo. Uniamo, allora, queste due ricorrenze e scopriamo il contributo delle (spesso quasi sconosciute) donne alla costruzione della Tavola Periodica.

Lo sviluppo della Tavola Periodica degli elementi è stato molto importante per il progresso della ricerca in chimica e nella scienza in generale. Da quando è stata pubblicata la prima tavola periodica da parte di Dimitri Mendeleev, nel 1869, moltissimi scienziati, hanno cercato e studiato gli elementi che riempissero i “buchi” della tavola. A partire dalla seconda metà del 1800, le donne hanno gradualmente iniziato a lavorare in molte università europee. Molte di queste donne hanno svolto studi fondamentali per le ricerche degli anni successivi sulla natura degli atomi e le loro proprietà, ma il loro contributo è spesso meno conosciuto.

le donne e la tavola periodica (credit: IUPAC)

La più famosa, di cui abbiamo già parlato qui (https://metropolitanmagazine.it/scienza-divertente-giornata-internazionale-delle-donne-e-delle-ragazze-nella-scienza/ ) è certamente Marie Curie. Scienziata originaria della Polonia, insieme al marito ha scoperto due nuovi elementi chimici, il polonio (così chiamato in onore del suo Paese di nascita) ed il radio. È stata anche la prima a vincere due premi Nobel, uno per la fisica ed uno per la chimica. L’elemento con numero atomico 96, scoperto nel 1944, è stato chiamato curio, in onore dei coniugi Marie e Pierre Curie.

Non c’è solo Marie Curie

Ma oltre a lei, anche altre scienziate hanno contribuito alla scoperta di diversi elementi chimici o delle loro proprietà. Prima di tutto dobbiamo nominare Irène Joliot-Curie, figlia di Pierre e Marie, che, insieme al marito, ha vinto il premio Nobel per gli studi su come sintetizzare elementi artificiali in laboratorio.

Ida Noddack (foto dal web)

Nel 1925, la chimica Ida Noddack, insieme al marito Walter Noddack e ad Otto Berg, ha scoperto l’elemento reno, chiamato così in onore del fiume tedesco, nazione nella quale lavoravano. Il reno è uno degli elementi più rari e l’ultimo degli elementi presenti in natura ad essere stato scoperto. I tre scienziati hanno posto le basi anche per la definizione di un altro elemento, quello con numero atomico 43, che è stato successivamente individuato e chiamato tecnezio.

Marguerite Perey (foto dal web)

Marguerite Perey, lavorando presso il Radium Institute diretto da Marie Curie, ha scoperto nel 1939 il francio, a cui ha dato il nome del suo Paese di nascita, la Francia, proprio come la Curie aveva fatto con il polonio per la sua Polonia.

Lise Meitner (foto dal web)

Negli anni ’40 del 1900, Lise Meitner, lavorando a Berlino su invito del padre della teoria quantistica Max Planck, ha contributo alla scoperta del protactinio. I suoi studi sono stati fondamentali per la comprensione del fenomeno della fissione nucleare: è stata lei la prima ad utilizzare questo termine. Anni dopo, l’elemento con numero atomico 109 è stato chiamato meitnerio in suo onore.

Una cosa che accomuna queste donne è che sono state ricercatrici di successo in ambito scientifico in un’epoca nella quale la stragrande maggioranza degli scienziati erano uomini.

Noi di Scienza Divertente ci auguriamo che tutti i bambini di oggi, sia le ragazze che i ragazzi, possano appassionarsi alla scienza e al lavoro dei ricercatori come queste grandi scienziate.