Il 27 marzo 1963 nasce a Knoxville Quentin Tarantino, uno dei registi più complessi della storia del cinema mondiale. Ecco il nostro omaggio a questo grande cineasta

Il cinefilo Quentin Tarantino

La cinematografia di Tarantino risente molto della sua formazione come cinefilo avvenuta sin da piccolo e perfezionata quando lavorava in una videoteca specializzata in film anni 70’-80’ in cui ha imparato ad amare i B-movie e gli spaghetti western che sono stati fondamentali per molti suoi film.


A Hollywood puoi venire da qualsiasi posto, non hai bisogno di un diploma. Nessun diploma mi ha fatto avere un ingaggio come attore o uno come regista. A loro non interessa chi sei e da dove vieni: devi riuscire ad avere il primo lavoro, è dura ma allora sei sulla buona strada. Il resto sta a te, qualunque cosa hai da offrire

ha dichiarato d’altronde lo stesso Tarantino che proprio grazie agli amici della videoteca ha girato il suo primo film My Best Friend’s Birthday anche se incompiuto. La cinefilia di quegli anni sarà presente in molti suoi film da Le Iene a Kill Bill a Bastardi senza gloria dove non mancano citazioni di quei generi che hanno saputo conquistarlo

I 56 anni di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino, immagine tratta da lascimmiapensa.com

L’amore per la sceneggiatura

La forza del cinema di Tarantino sta anche nell’originalità con cui sono concepite e scritte tutte le sue sceneggiature.


Quello che tento sempre di fare è di usare le strutture che vedo nei romanzi e applicarle al cinema. Per un romanziere non è un problema cominciare una storia dalla metà. Ho pensato che, se si riuscisse a concepire un sistema cinematografico analogo, sarebbe molto eccitante

ha detto Tarantino. E i infatti nei suoi film ritroviamo molti salti temporali, flashback, flashforward e lunghi piani sequenza come a voler ricostruire quella struttura narrativa complessa a cui Tarantino ambisce e che cerca di ricreare in ogni sua opera

I 56 anni di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino, immagine tratta da lacooltura.com

La violenza e Tarantino

Una cosa che è senza dubbio è uno dei marchi di fabbrica della cinematografia di Tarantino e l’uso pulp della violenza .“Per me la violenza è un soggetto del tutto estetico. Dire che non ti piace la violenza al cinema è come dire che al cinema non ti piacciono le scene di ballo”, ha detto Tarantino.

E di fatto lui usa la violenza in una maniera non cruda ma stemperata dalla sua estetica fatta di senso dell’ironia, dello splatter condita molto spesso da effetti speciali volutamente grossolani come nel caso del manichino con le sue sembianze scotennato in Bastardi senza gloria