Inizia la primavera, le giornate si allungano e il sole scalda più del solito, nascono teneri sentimenti – o forse sono solo gli ormoni? Chi può dirlo.
Questa primavera è iniziata con cinque occasioni in un mese per ascoltare nuova musica e scoprire quale sarà la colonna sonora di questa stagione, che già si fa sentire in modo prepotente: non si tratta di una classifica, perché non ci piace farle, ma piuttosto uno stream of consciousness di pensieri e opinioni su dieci pezzi che ci sono rimasti fissi in testa e che, da amiche, vi consigliamo caldamente di non perdervi, soprattutto perché dai, si parlava giusto sopra di nuovi sentimenti, non la volete sentire la canzone perfetta per dichiararvi tramite Instagram Stories alla vostra cotta? Non perdete l’occasione, aprite Spotify e ascoltatevi i pezzi qua sotto.
P.s. abbiamo pensato a tutti, anche a chi di innamorarsi non ne vuole sapere, anzi, magari vuole solo una spalla su cui piangere o un amico con cui ballare, state tranquilli, siamo qui per voi.
NON E’ SUCCESSO NIENTE – MILLE PUNTI
Eravamo già con le orecchie tese dopo aver sentito Una stupida follia, e questo secondo singolo del milanese Mille Punti non delude le aspettative: è un pezzo bellissimo, che lui racconta di aver scritto dopo un live deludente, ma in cui ognuno di noi si può rivedere. Una ballad quasi psichedelica, che sembra uscita dagli anni ‘70 e che trasuda malinconia da ogni poro, che potete ascoltarvi la notte quando siete affranti, avete bisogno di riflettere e poi capire che in fondo, forse, non è davvero successo niente.
RUGA FANTASMA – GIORGIO POI
Lo so, lo so, non c’è bisogno che vi consigliamo di ascoltare Giorgio Poi, anche perché, nonostante siano passati due (lunghissimi) anni da Fa niente, il suo disco d’esordio, non abbiamo davvero dovuto subirne la mancanza, grazie alle varie collaborazioni e ai due singoli, Il Tuo Vestito Bianco e Semmai, pubblicati in attesa che uscisse appunto Smog, l’ultimo lavoro. Anzi, ci esponiamo, capolavoro, perché ogni canzone di questo disco è una piccola perla, e una delle nostre preferite è proprio Ruga Fantasma, il secondo pezzo del disco. Racconta di ricordi sbiaditi dal tempo, che passa inesorabile e impietoso, e cancella quasi tutto, ad eccezione dei piccoli particolari. Un concentrato di rassegnazione e dolce malinconia che ci ha fatte impazzire.
GIOVENTU’ BRUCIATA – MAHMOOD
Ormai lo conoscete, lo conoscono pure i vostri genitori che sanno a memoria il testo di Soldi, il pezzo con cui il nostro Alessandro ha conquistato il palco dell’Ariston. Attenzione, però, a non fermarvi a quello: tutto il disco di Mahmood è una bomba, e il pezzo che vi stiamo consigliando è proprio quello che dà il nome all’album. Gioventù Bruciata si lega alla tematica della famiglia e della figura paterna, che ormai ci è familiare: un vissuto drammatico, che ci commuove, e che Mahmood trasporta nella sua musica in maniera elegante e sincera. Non manca nulla a questa canzone, testo profondo, immagini che ci smuovono qualcosa dentro e suoni ricercati ma catchy, con cui Alessandro Mahmoud riesce a inserirsi in un contesto contemporaneo e allo stesso tempo nuovo.
OCEANO – GIONATA
Parliamo del secondo singolo di Gionata, cantautore toscano trasferitosi a Milano, che forse qualcuno ha già conosciuto grazie a Frigorifero, singolo d’esordio, fresco e leggero. Oceano conserva le sonorità dream pop del pezzo precedente, e ci resta impresso grazie ad immagini che ci riportano all’infanzia (pensiamo a imparare a legarsi le scarpe / non è così semplice) ed evocano speranze incerte per il futuro. Questo brano fa venire un tenero nodo alla gola, e soprattutto, ci distoglie per qualche minuto dalla tristezza e dall’amarezza che pervade gran parte del resto della musica italiana attuale. Siamo curiose di ascoltare il disco completo per entrare ancora meglio nel mondo di Gionata.
ICHNUSA – TANANAI
Tra il suo passato come producer sotto il nome di Not For Us e il suo primo singolo, Volersi Male, siamo sicure che molti di voi già conoscano e ascoltino Tananai, “gran confusione, frastuono, schiamazzo”. Un nome, una garanzia, così si dice, e Alberto, classe ’95, sembra confermarcelo con questo pezzo, che si impara subito, resta nelle orecchie, forse anche perché parla in maniera personale di situazioni universali. Nell’ascoltarlo è inevitabile immedesimarsi nelle parole scritte da Tananai, nei suoi sbagli e nei suoi rimpianti che inevitabilmente diventano i nostri. Tananai è giovane ed è diverso dagli altri: scommettiamo sul fatto che non ci dimenticheremo di lui e non ci deluderà con il disco in arrivo.
YOUTH AND LOVE – JACK SAVORETTI
Lui è britannico, con origini italiane, e quello di cui vi parliamo in questo articolo è il secondo singolo, che ha preceduto il disco, Singing to Strangers. È un pezzo che, appena parte, fa venire voglia di ballare. Ammicca alla disco music, ha una linea di basso bellissima: è un pezzo pop con i fiocchi, arricchito dal timbro rauco che caratterizza questo cantautore che, a tratti, vira sul folk. Insomma, secondo noi è una valida alternativa alle solite cose che partono con la riproduzione casuale su Spotify e ormai conosciamo a memoria!
UN GOCCIO D’ACQUA – IRBIS 37
Nome che non vi sarà nuovo se siete stati ad un live di Frah Quintale, Irbis 37 sono in realtà un trio, nato a Milano e formato da una voce solista, Martino Consigli, e due producer, Lugos.lux e D.Noise. Il loro ultimo EP, intitolato Schicchere, è uscito il 20 marzo per Undamento, e questo brano in particolare è uno dei nostri preferiti: la voce di Irbis è particolare, calda, avvolgente e si riconosce facilmente, e si accompagna a delle sonorità chiaramente trap ma che celano una voglia di sperimentazione. Una delle cose che apprezziamo di più è la profondità del testo, personale e intimo, che si discosta dalle solite tematiche trap a cui siamo abituati. Undamento non sbaglia un colpo.
CERCASI CASA – SELTON
In vari luoghi e un po’ dappertutto sui vari social erano apparsi, poco tempo fa, degli annunci in cui questa band brasiliana diceva di cercare casa, per l’appunto. Trovata adorabile per far ascoltare ai fan la nuova canzone (prodotta da Dardust, ormai una garanzia), che si poteva sentire in anteprima chiamando il numero scritto sull’annuncio: per chi vive a Milano questo brano diventa subito speciale, è proprio impossibile non immedesimarsi in questo amore e odio cantato dai Selton con il loro consueto stile. Insomma, siamo felici che siano tornati, ci erano mancati da matti!
TORRI – QUERCIA
“All’arte, alla musica, ai poster in camera, agli aperitivi, non devi più niente”: tutto il nostro mondo racchiuso in un verso e poi distrutto in questa canzone dei Quercia, che sono tornati dopo due anni e mezzo dal loro ultimo lavoro. Il nuovo disco si chiama Di tutte le cose che abbiamo perso e che perderemo, e già questo titolo dovrebbe bastare a noi, dai venti ai trent’anni, per farci venire voglia di ascoltarci tutte le dodici tracce che lo compongono, perché chi di noi non ha una lista mentale delle cose e delle persone che si è lasciato alle spalle? Questo brano in particolare sembra essere stato scritto pensando all’amarezza provocata dalla libertà da fuorisede, che talvolta sembra essere solo un’illusione. E’ un disco emocore, che parla a tutti di emozioni comuni e condivise, di perdita (per l’appunto), di delusione, e lo fa con un linguaggio e una sonorità che molti di noi hanno imparato ad apprezzare durante l’adolescenza. Mix letale di malinconia e ricordi, suonati da dio: ve lo volete davvero perdere?
COSE DA GRANDI – TERYBLE’
Chiudiamo questo articolo con l’ultimo singolo di Teryblè, giovane trapper bolognese che collabora con Parix Hilton. Il primo pezzo che aveva presentato qualche tempo fa, che si intitolava proprio “Teryble”, era all’insegna della spensieratezza; questa canzone invece ci permette di intravedere altre sfumature, che sembrano scavare un po’ più a fondo nella vita dell’artista, e come, uno specchio, anche nella nostra, senza mai esagerare però con la pesantezza. Se cercavate un nome nuovo nella trap italiana, ringraziateci dopo averlo ascoltato.
ASPE’ – GENTE
Ecco, siamo in difficoltà nel descrivere Gente, ma forse è proprio questo il suo maggior pregio: un melting pot di generi, cantautorato rap con aggiunta di basi super ballabili, e già a dirlo così si capisce subito che sarà un mix vincente. Ci avevano già convinte i precedenti pezzi di Gente, e questo rispetta le aspettative: “più faccio il serio più so che non farò mai sul serio” suona quasi come un inno generazionale che ci hanno abituati a sentire nostro, e che forse, nostro malgrado, un po’ lo è, perché anche noi come Gente ci sentiamo fuoritempo e dobbiamo chiedere tempo a chi ci circonda e in primis a noi stessi. Tutto questo ovviamente cantato su una base che ti fa per forza scendere in pista. Ben fatto!
Anna Signorelli