15 persone sono morte, tra cui dei bambini,  nel corso di un operazione di polizia in Sri Lanka nella città di Kalmunai dopo che tre  sospetti terroristi si sono fatti saltare in aria. Potrebbe trattarsi di complici degli attentatori di Pasqua

L’operazione della polizia srilankese

Gli inquirenti srilankesi stanno dando dal giorno degli attentati di Pasqua la caccia a potenziali complici degli attentatori. Qualche giorno fa è arrivata la segnalazione di un possibile covo dei terroristi a Kalmunati, 300 km di distanza dalla capitale dello Sri Lanka Colombo. E’ stata per tanto organizzata un operazione di polizia a cui ha partecipato anche l’esercito srilankese coinvolto in una sparatoria insieme alle forze dell’ordine all’esterno del presunto covo. Durante l’assalto al nascondiglio tre presunti terroristi si sono fatti esplodere causando anche la morte di 6 donne e tre bambini. Altri tre cadaveri sono stati ritrovati all’esterno dell’edificio.

l’operazione antiterrorismo in Sri Lanka

All’interno sono state rinvenute armi, uniformi e bandiere dell’Isis. E’ stata per perquisito anche l’edificio accanto al covo dei presunti terroristi perché sospettato essere il luogo dove sarebbe stato girato un video in cui gli attentatori di Pasqua professavano la loro fede all’Isis. Video in cui compare Zahran Hashim, leader del gruppo islamista National Thowheeth Jama’ath, ricercato a lungo prima della conferma della sua morte nell’attentato all’hotel Shangri-La a Colombo. Sul posto c’è erano uniformi e una bandiera dell’isis

L'operazione antiterrorismo in Sri Lanka
L’operazione antiterrorismo in Sri Lanka, immagine tratta da ilgiornale.it

Le indagini sugli attentati di Pasqua

Continuano nel frattempo le indagini sugli attentati di Pasqua. Il presidente srilankese Sirisena ha fatto sapere che “un importante operazione di ricerca è stata intrapesa” e che “ogni casa sarà controllata”. Questo però non ha placato le numerose critiche e polemiche contro il governo dello Sri Lanka accusato di aver ignorato degli allarmi ricevuti dall’estero sulla possibilità di un attentato del paese. Queste accuse hanno portato alle dimissioni del ministro della Difesa e del capo della polizia. Le indagini però sono proseguite con l’arresto di circa 100 persone accusate di aver avuto rapporti con i terroristi . L’allerta al momento è comunque alta tanta che gli Stati Uniti hanno richiamato i diplomatici presenti in Sri Lanka e sconsigliato agli americani di recarvici.