Sono passati ormai 5 anni da quell’agosto del 2014 durante il quale venne riferito a Jean-Eric Vergne che non avrebbe più corso in Formula 1. Ma il francese ha ampiamente dimostrato di non essersi mai arreso.
Jean-Eric Vergne Come ammesso dal pilota transalpino la settimana scorsa, la defenestrazione subita dal mondo Red Bull mentre correva in Toro Rosso è stata difficile da digerire. Ma, sempre per bocca di Vergne, anche la scelta migliore che potesse fare. Col senno di poi è stato così, dato che Jean ha ottenuto la consacrazione correndo in Formula E. La vittoria del campionato nel 2017-2018 è stata la ciliegina sulla torta in questo processo di crescita.
Jean-Eric Vergne – Resistere e ripartire
Il francese non si è dato per vinto e la scelta di scommettere su una categoria che all’epoca veniva derisa da tutti ha poi pagato. Oltre a questo, Vergne ha anche guardato oltre il motorsport, aprendosi al mondo degli e-sports. Lo scorso anno è infatti diventato il socio fondatore della Veloce Esports, che tra l’altro gestisce l’attività di alcuni team partecipanti al campionato virtuale di F1.
Una apertura quindi sia ad una serie 100% elettrica che ad un mondo in forte crescita in questi ultimi anni come quello delle competizioni virtuali. Una bella reazione dopo essere stata coccolato ed in seguito scaricato dalla F1.
Jean-Eric Vergne – Veloce come il vento
Non mancano però le soddisfazioni nelle corse in questo 2019. Lo scorso ePrix di Monaco, Jean-Eric Vergne è riuscito infatti a centrare la sua seconda vittoria in questa quinta stagione di Formula E, riuscendo a portarsi al primo posto in classifica a 4 gare dalla fine. Oltre alla determinazione, non manca quindi la velocità al pilota francese. Cosa che si era palesata anche nella sua esperienza in Formula 1.
Difatti nel 2014, sua ultima stagione nella massima categoria a ruote scoperte, si era dimostrato più veloce del suo compagno di squadra Daniil Kvyat, ma questo non era valso a nulla. Cosa possiamo quindi cogliere dalla vita e dalla carriera di Vergne fino a questo momento? Che ogni sconfitta può diventare un momento di rinascita. Affondando però il piede sull’acceleratore.