E’ morto ieri, all’ospedale Maggiore di Novara, il piccolo Leonardo di soli due anni. Il suo corpicino pieno di ecchimosi aveva fatto presagire il peggio. Ieri notte fermati e accusati di omicidio volontario pluriaggravato la madre e il compagno
La morte del piccolo Leonardo
“Il bimbo sta male, fatica a respirare, venite, fate presto“, aveva detto una donna al 118 di Novara. Si tratta di Gaia Russo, la giovane madre del piccolo Leonardo, che attualmente è incinta e vive con il compagno Nicholas Musi. La donna aveva detto ai medici che il piccolo era caduto dal lettino ma le ecchimosi presenti sul suo corpo avevano insospettito i dottori, i quali hanno chiamato la polizia. Una compressione violenta dell’addome del piccolo, morto all’ospedale maggiore di Novara dove era ricoverato in rianimazione, era infatti del tutto incompatibile con una caduta.
Proprio quel grave colpo all’addome, secondo l’autopsia, avrebbe causato la morte del piccolo Leonardo che sarebbe rimasto vittima di un’emorragia al fegato. “Un corpo martoriato con lesioni multiple. È un omicidio avvenuto in un quadro di maltrattamenti pregressi”, ha affermato il procuratore capo di Novara Marilinda Minecci, spiegando i risultati dell’autopsia. Dunque il piccolo Leonardo è stato brutalmente ucciso a botte.
La accusa di omicidio volontario pluriaggravato
Dopo i primi accertamenti degli inquirenti, Gaia Russo e il compagno Nicholas Musi sono stati fermati e accusati di omicidio volontario pluriaggravato. In particolare, secondo le analisi, Musi avrebbe agito sotto l’effetto di stupefacenti anche se gli inquirenti ancora non confermano. Inoltre il compagno della Russo era oggetto di sorveglianza speciale a Biella, dove la coppia ha vissuto fino a gennaio, perché già finito sotto inchiesta per lesioni, maltrattamenti e violenza sessuale. Violenta è stata infatti la sua reazione, al momento della morte del piccolo Lorenzo, quando Musi ha rotto i vetri dell’ospedale ed ha aggredito i medici.
L’uomo ora è in carcere a Novara mentre la donna, poiché incinta, è stata portata in una struttura protetta. Entrambi sono già stati interrogati ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.