Chester Williams, la perla nera del Sud Africa che ha conquistato la coppa del Mondo nel 1995
Se parliamo della coppa del Mondo di rugby del 1995 automaticamente sconfiniamo su discorsi legati al razzismo, alla fine dell’apartheid, alla lotta per la libertà di Mandela e al suo abbraccio con Pieenar dopo la vittoria del mondiale disputato proprio in casa. Non solo, ma anche Chester Williams in quella storica vittoria del Sud Africa.
Un evento che ha ispirato libri e film ma non solo, ha aperto la storia di una nazione al mondo e dimostrato che lo sport può essere un collante sociale.
Oggi nella rubrica di “eroi mondiali” vogliamo parlarvi di Chester Williams, il sudafricano nero che dalla sofferenza per la lotta all’apartheid ha portato con se il sogno nel cassetto di vincere con la maglia della propria nazionale.
Chester Williams: The Black Pearl
“La stella della nazionale degli Springboks che ha vinto la coppa del Mondo nel 1995” cosi viene soprannominato o più semplicemente la Perla nera, Chester Williams nasce in un piccolo sobbborgo vicino Città del Capo l’8 agosto 1970.
Il ragazzo si appassiona al rugby all’età di 10 anni osservando le partite della propria nazionale e dello zio Evril, giocatorie di rugby e dei Springbok, secondo nero di sempre a giocare con la propria nazionale dopo Errol Tobias.
All’età di 11 anni comincia a praticare questo sport con la passione di riuscire un giorno ad indossare quella maglia già indossata dallo zio. Allora si allenava, tanto, tutti i giorni, trascurando anche gli studi.
Da ragazzo comincia a lavorare per aiutare la famiglia e portare i soldi a casa. Essendo nero, durante l’apartheid era costretto ogni giorno a percorrere il viaggio verso il lavoro in dei vagoni strettissimi di treno per 2 ore in piedi insieme ad altre persone, non avendo il diritto di potersi sedere.
Lui però non voleva mollare la sua passione per il rugby e, dopo ogni dura giornata di lavoro si allenava incessantemente per raggiungere i suoi traguardi. Viene cosi prima convocato nella Western Province per giocare la Currie Cup e successivamente arriva anche il traguardo più ambito, quello della convocazione in nazionale.
La coppa del Mondo 1995
La terza edizione assoluta della coppa del Mondo si decide di giocarla in Sud Africa, per la prima volta dopo molti anni gli Springboks sono riammessi a partecipare ad un evento sportivo internazionale dopo il divieto dovuto proprio dall’apartheid.
Chester Williams già da due anni riesce ad entrare nel giro della nazionale con il suo debutto che avviene contro l’Argentina in un test match nel 1993. Il ragazzo disputa una buona partita e si mette anche in mostra segnando la sua prima meta internazionale.
in occasione della coppa del Mondo l’ala sudafricana viene convocato ma escluso dal XV iniziale per colpa di un infortunio. Durante il torneo si ristabilisce e viene utilizzato dal coach grazie anche all’espulsione dal torneo di alcuni giocatori del Sud Africa.
Williams quindi esordisce nella coppa del Mondo ai quarti di finale mettendo a segno 4 mete contro Samoa trascinando i Springboks in semifinale.
Williams fu in campo anche nella semifinale contro la Francia e nella finalissima contro la Nuova Zelanda dando un apporto importante alla vittoria finale del torneo.
Cosi il 24 giugno 1995 finalmente il Sud Africa è campione del Mondo e Chester Williams può festeggiare, dalla lotta all’apartheid alla conquista del mondo con la maglia della propria nazione. Il suo sogno si è realizzato. Il resto rimarrà sempre scritto sui libri di storia.
Dopo il ritiro dal rugby
Successivo alla coppa del Mondo Williams continua a giocare a rugby per altri tre anni trascorrendo anche un periodo in Italia.
Dopo il 1998 Williams si divide su due fronti; da una parte l’attività di allenatore, dall’altra la continua lotta sull’uguaglianza tra bianchi e neri.
Tra le attività da allenatore quella con la nazionale di rugby a 7 del Sud Africa con i quali vince i giochi del Commonwealth. Successivamente si trasferisce in Romania dove vince due campionati, prima con il Timisoara e poi con la Dinamo Bucarest.
Una convocazione promozionale
Per molti quella di Chester Williams fu solo una trovata promozionale, quella di convocarlo per i mondiali del 1995.
Solo l’anno prima l’elezione a presidente del Sud Africa di Nelson Mandela mise fine al periodo triste per la nazione.
Proprio per questo in occasione di uno degli eventi più attesi e più seguiti che si disputavano proprio nel paese di Mandela, la nazionale non poteva presentarsi a disputare un evento di tale importanza con una rosa di soli giocatori bianchi.
Cosi per molti Williams fu convocato per il semplice fatto di dimostrare che il Sud Africa di Mandela era un paese unito e forte, diverso dall’immaginario che il resto del mondo aveva nei confronti del paese e la perla nera venne usata semplicemente per uno scopo promozionale.
Per molti sudafricani comunque resterà sempre impresso il ricordo della perla nera e di quella vittoria nella coppa del Mondo 1995 e ragazzo nero che alza la coppa al cielo.