La SEC ha condannato la Facebook Inc. a pagare una multa di 100 milioni di dollari per aver divulgato i dati degli utenti
La SEC (Securities and Exchange commission), che non è che l’equivalente della nostra CONSOB, ha condannato Facebook a pagare la cifra di 100 milioni di dollari per ceduto gli user data di 30 milioni di utenti statunitensi e 87 milioni totali sommando anche i dati di utenti di altri paesi.
La mossa di Facebook è strategica poiché non ha né ammesso né negato le accuse e ha accettato la sentenza e il pagamento della sanzione. Di sicuro il colosso di Menlo Park non ha problemi di liquidità dopo aver rilasciato i dati trimestrali con utili e fatturato da capogiro tanto che il prezzo delle sue azioni è arrivato a valere 209 dollari e tornando al valore che aveva prima dello scandalo.
La SEC ha riconosciuto nella condotta del celebre Social Network un comportamento colpevole, perché pur sapendo che “uno sviluppatore di terze parti aveva effettivamente abusato dei dati degli utenti di Facebook”, la società quotata in borsa per oltre due anni aveva pubblicamente minimizzato l’accaduto informando gli investitori che si trattava solo di un ipotetico uso improprio degli user data.
Cosa è successo?
La Cambrige Analytica aveva pagato un ricercatore universitario attraverso una società controllata per raccogliere e trasferire dati molto personali di utenti come nomi, data di nascita, like alle pagine, luoghi da Facebook e creare con quei dati profili di personalità senza chiedere agli utenti stessi l’autorizzazione. Nonostante Facebook avesse scoperto tutto nel 2015, continuava a mantenere una linea di ipotetico abuso con la frase:
“I dati dei nostri utenti potrebbero essere stati consultati, utilizzati o divulgati impropriamente.”
La sanzione di 100 milioni si aggiunge a quella di 5 miliardi di dollari della FTC (federal Trade Commission). La più alta multa della storia dell’ente americano.