Saturday Night Special. Negli Stati Uniti d’America le chiamano così. In USA le armi prodotte per il proficuo mercato civile dividono l’opinione pubblica e internazionale.

Le armi in USA: una questione spinosa. Fra politica, sicurezza e sentimento identitario, in un paese abituato a ragionare con un’arma in mano.

Il mercato delle armi free to sell, ovvero vendibili ai civili, è assai produttivo e capace di un fatturato annuale di 13,5 miliardi di dollari. Un business particolarmente ghiotto e lungamente corteggiato dalla politica che, nonostante intermittenti crisi, non ha mai veramente posto un freno alla vendita libera delle armi da fuoco.

Le Saturday Night Special sono annoverate fra i fondamentali cardini su cui si installa l’identità statunitense.

Un diritto, questo, sancito e legittimato dalla costituzione del 1787 e diventato un punto cardinale all’interno delle dinamiche sociali americane.

Il business delle Armi vendute ai privati negli Stati Uniti, secondo Pew Research Center, constava nel 2013 di 310 milioni di armi. Tale numero è poi cresciuto addirittura a 375 milioni, secondo le ultime statistiche del 2019.

Ci sarebbero, inoltre, 89 armi per 100 abitanti. Tale statistica appare, forse, come la più impressionante dal momento che l’88,8 percento dei cittadini statunitensi è armato. Una realtà esattamente opposta a quanto accade in Europa, dove solamente il 30% e il 12% dei cittadini tedeschi e italiani risulta armato.

La statistica in questione tiene conto anche di donne e bambini, facendo risultare la situazione ancora più gravosa negli States.

Una fabbrica di ricchezze

La produzione di armi a vendita civile è, in America, la più alta del mondo. Non solamente vi operano alcuni dei più influenti produttori di armi da fuoco del mondo, ma questi danno lavoro a 260mila persone. Ogni anno vengono costruite più di 10 milioni di armi. Fra pistole, revolver, fucili a pompa, carabine e fucili da battaglia calibro 7,62 mm, la produzione è un tassello importante dell’economia interna americana. Solo il 4% di tutto ciò è esportato.

229 miliardi di dollari: Questa è la cifra del costo annuale medico per le decine di migliaia di morti e feriti causati dalle armi da fuoco negli Stati Uniti. Nel 2017, l’anno peggiore per le vittime delle armi da fuoco, si sono contati 14.542 morti. Lo stesso anno, il primo ottobre, si è avuto a Las Vegas il più feroce massacro nella storia americana con 59 morti e 489 feriti.

Un Terrorismo interno

Secondo l’opinione ostile al libero mercato delle armi, quest’ultime sarebbero il risultato di una destabilizzante supremazia bianca e di una idolatria basata sul diritto all’autodifesa e al possesso di armi. Un retaggio coloniale e del mito della frontiera.

Al di là di ideologie e differenti visioni politiche, sarebbe, quantomeno, razionale interrogarsi sul preoccupante e dilagante fenomeno del massacro civile e della follia omicida.

Una tale liberalizzazione dell’arma da fuoco e da evitarsi poiché è, questa, uno strumento da usarsi con raziocinio e non si può permettere che il primo disperato o folle ne faccia uso. L’arma da fuoco non è da demonizzare ma da riconsiderare alla luce di questi avvenimenti storici.

Nicolò Rovere