IL presidente iraniano Rohani annuncia una nuova iniziativa per stabilire la pace e la sicurezza in tutto il paese, nasce la "Coalizione per la speranza".

Un nuovo piano di pace regionale, affinché siano ristabilite la pace e la sicurezza in tutto il territorio.

Questo quanto ha annunciato il presidente iraniano Hassan Rohani nel corso della cerimonia di commemorazione dell’inizio della guerra Iran – Iraq il 22 settembre 1980.

Alla vigilia dell’incontro previsto presso l’Assemblea Nazionale delle Nazioni Unite a New York, Rohani sottolinea la posizione dell’Iran nel complesso scenario internazionale.

Siamo in grado di provvedere da soli alla sicurezza del nostro territorio, l’ingresso di forze straniere non ha fatto altro che creare insicurezza e disgrazie.

I nemici mentono affermando che loro possono garantire sicurezza , perché altrimenti avrebbero inviato una così gran quantità di armi pericolose?

Ha incalzato Rohani, annunciando il nuovo piano di pace regionale dal nome ” Coalizione della speranza“, con l’obiettivo di ristabilire un equilibrio nelle zone del Golfo Persico, del mar dell’Omar e dello Stretto di Hornuz da anni devastate da conflitti.

Le affermazioni del presidente Rohani dunque non hanno lasciato spazio ad interpretazioni.

Il tutto in una settimana molto importante per l’Iran.

In questi giorni infatti si celebra la “settimana del martirio“, il periodo che ricorda ogni anno l’invasione irachena dello Shatt el Arab, il fiume che scorre a sud dell’Iran avvenuta del 1990 e da cui ebbe inizio la guerra degli 8 anni tra Iran e Iraq.

L’ultima scintilla

Tensioni tra Stati Uniti ed Iran
fonte: iskrae.eu

Come in tutte le cose, c’è sempre una goccia che fa traboccare il vaso.

La goccia questa volta si è raggiunta con gli eventi dello scorso 14 settembre quando due tra i più importanti centri petroliferi sauditi di Abqaiq e Krurais sono stati bombardati da 10 droni, rivendicati subito dopo dagli houthi, la milizia yemenita vicina all’Iran https://metropolitanmagazine.it/continua-la-crisi-tra-stati-uniti-e-iran/.

Le conseguenze di quest’attacco sono immediate.

Gli Stati Uniti inviano armi e soldati in Arabia Saudita, e la tensione con Teheran cresce sempre di più.

Non tollereremo alcuna aggressione, la puniremo ed andremo avanti.

Fa sapere Hossein Salam, il capo supremo dei pasdaran, l’organizzazione militare iraniana che conta 120000 uomini.

Minacce e avvertimenti che fanno stare il resto del mondo con il fiato sopeso.

Tutto è possibile, nulla di prevedibile, tutto può cambiare da un momento all’altro e il fantasma di una nuova e violenta guerra si fa sempre più reale.