Il “Derby d’Italia” si avvicina progressivamente per nerazzurri e bianconeri. L’accesa rivalità tra le due tifoserie metterà un po’ di sale sulle ferite delle rispettive tifoserie. Vi racconteremo di quella volta in cui Moratti scippò la “Vecchia Signora”.
La Serie A è cominciata da cinque giornate ma le forze in campo sembrano essersi palesate subitaneamente: la nuova Inter di Conte ha inanellato una cinquina di vittorie consecutive e, attualmente, si trova da sola in vetta alla classifica con 15 punti. Poco sotto, c’è la Juventus di Sarri che insegue i meneghini a due lunghezze di distanza in virtù di quattro vittorie ed un solo pareggio, quello di Firenze contro la Fiorentina di Montella. Domenica 6 ottobre (ore 20:45 al “Meazza“) le due compagini si troveranno nuovamente di fronte nel famigerato “Derby d’Italia” e rispolvereranno antichi dissapori. “Inter-Juventus: veleni (mai smaltiti) di Calciopoli” è il titolo di questo racconto; pronti a tuffarvi in questa rivalità?
Inter-Juventus: veleni (mai smaltiti) di Calciopoli – Antefatto
L’estate del 2006, quella del trionfo italiano al Mondiale di Germania, viene ricordata come la “deposizione della regina” del campionato. Ripercorriamo gli eventi. Dopo aver concluso in testa con 91 punti il torneo di Serie A 2005/06, la Juventus di Capello e Moggi viene annichilita dallo scandalo, che tutti noi conosciamo, ribattezzato “Calciopoli“. È un vero e proprio terremoto che influenza tutto il calcio: il 25 luglio 2006, la Juventus è retrocessa in Serie B con 17 punti di squalifica e gli vengono revocati gli ultimi due scudetti vinti.
L’inchiesta non colpisce soltanto i bianconeri ma si allarga a macchia d’olio: il Milan viene penalizzato di 30 punti mentre Lazio e Fiorentina, inizialmente retrocesse come la Juventus, mantengono la massima serie con forti penalità. L’Inter è la società che trae maggior beneficio da questo cataclisma: diventa campione d’Italia 2005/06 (il titolo 2004/05 non viene assegnato) e comincia a costruire una squadra leggendaria scippando i migliori calciatori proprio ai bianconeri.
Ibrahimovic e Vieira: che colpi per Moratti!
Riassunto conciso: Juventus nell’inferno della Serie B, Inter campione d’Italia che festeggia e vendica il famoso scudetto perso per il contatto (fallo, ndr) Iuliano-Ronaldo con Simoni in panchina. Ma il karma ha deciso di abbattersi ancora sui bianconeri: mentre la nuova società cerca di riassettarsi, Moratti fiuta, da grande imprenditore, il momento propizio e cambia improvvisamente marcia. Roberto Mancini, tecnico dei nerazzurri, indica agli uomini mercato dell’Inter due profili da depredare: Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimovic.
Come una vipera silenziosa, i nerazzurri calano sulla carcassa della preda prescelta e la fagocitano in un sol boccone. Moratti accontenta Mancini e, dopo aver concluso le due complesse trattative, porta alla “Pinetina” il francese e lo svedese: il centrocampista viene acquistato per 9,5 milioni di euro (la Juventus lo pagò 20 dall’Arsenal) mentre l’attaccante arriva in nerazzurro a fronte di un compenso di 25 milioni. Uno “scippo” mai digerito dai tifosi dei bianconeri.
Inter-Juventus: veleni (mai smaltiti) di Calciopoli – Lo sgarbo di calciomercato e la leggenda
Il calciomercato faraonico e l’assenza di competitor di livello (solo la Roma di Spalletti, nonostante le difficoltà economiche, tenta di arginare lo strapotere dei nerazzurri), elevano l’Inter al rango di assoluta potenza della Serie A. Il disegno del Presidente interista si realizza: i nerazzurri vincono 4 scudetti consecutivi (5 con quello assegnato d’ufficio), 2 Coppa Italia, 3 Supercoppa Italiana fino ad arrivare al 2010, anno del famoso “triplete” con Mourinho in panchina.
I due acquisti prelevati dalla Juventus aiutano l’Inter mettendo lo zampino in (quasi) tutti i successi: Vieira totalizza 67 presenze mettendo a segno 6 goal negli anni nerazzurri mentre Ibrahimovic colleziona 88 presenze e 57 goal. Lo svedese, a differenza del francese, non alza la Champions League: nell’estate che precede il “triplete“, infatti, l’ex Juventus decide di lasciare Moratti per vincere la “Coppa dalle grandi orecchie” (parole sue, ndr) al Barcellona di Messi e Guardiola. Strana, la vita.
Inter-Juventus, oggi: situazione capovolta.
Dai fasti dell’Inter a quelli attuali della Juventus. Inaugurati proprio dal neo tecnico di Suning. Dalla stagione 2011/12, i bianconeri hanno monopolizzato la Serie A vincendo otto scudetti di fila con Conte ed Allegri. L’ultimo, proprio lo scorso anno. Quest’anno, le due grandi squadre del Nord sono le papabili, insieme al Napoli di Ancelotti, vincitrici del massimo campionato di calcio italiano. L’ottima campagna acquisti pro-Conte sembra aver annullato il gap tecnico che lo scorso anno è apparso piuttosto evidente.
Dopo moltissimi anni, i bianconeri sono costretti ad inseguire i nerazzurri che, nelle prime cinque giornate di Serie A, non hanno lasciato scampo a nessun avversario. Ma Sarri bracca Conte da molto vicino: il tecnico toscano è a meno due dalla vetta interista. Quello di San Siro dovrebbe essere un possibile antipasto di scudetto per due club che, da tradizione, rivaleggiano per gli allori più importanti dentro e fuori i confini italiani. Il tutto, annaffiato dai veleni (mai smaltiti) di Calciopoli.
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