European e Pga tour mostrano come i genitori, nel binomio golf e famiglia, siano fondamentali per le carriere dei figli.
Rory and father
La Scozia ha calato gli assi per l’Alfred Dunhill Links Championship e ha messo in mostra i tre campi più belli, Kingsbarn, Carnoustie e St. Andrews.
La formula è stata come ogni anno Pro-Am, con un field di spessore. L’individuale si è concluso con Victor Perez vincitore per la prima volta sul tour maggiore. Una grande emozione vincere nella “home of golf” ma probabilmente non la più grande del weekend…
Saltiamo rapidamente alla Pro-Am, sicuramente meno importante ma estremamente interessante in quanto in testa si ha un pari merito tra la coppia composta da Tommy Fleetwood e Ogden Phipps ed il duetto padre/figlio Gerry e Rory Mcilroy.
Il titolo di coppia verrà dato all’inglese ed il broker americano ma Gerry e Rory hanno trasmesso a tutti noi l’amore infinito che esiste tra padre e figlio. Un padre che con grossissimi sacrifici portava il figlio a giocare ed un figlio ormai affermato che voleva in qualche modo ripagarlo e ringraziarlo, senza staccare mai gli occhi dal leader-board, ma non quello individuale, quello di coppia. Rory non si dimentica la gara ed i due si concentrano ad arrivare in testa alla classifica.
Sfuma il sogno della vittoria solo con un putt alla nove del vecchio Gerry che sfiora la buca per un Eagle insperato.
Gerry, ci tengo a sottolineare, ha giocato -3 a Kingsbarn, quindi tutt’altro che un giocatore qualsiasi. L’abbraccio a conclusione del torneo è qualcosa di incredibilmente emozionante.
Champ e quel pensiero fisso
A qualche chilometro di distanza, in California, la Fedex Cup fa tappa al Safeway open.
Il tabellone parla di Cameron Champ in testa inseguito da Justin Thomas, Morikawa e Hadwin. Proprio quest’ultimo è il più agguerrito.
In una giornata dove JT “vorrebbe spaccare il suo put” chiudendo con un 69 dal sapore amaro. Hadwin invece mette l’asticella a -16.
Champ però ha vissuto tutto il torneo con la testa altrove; voleva partire ed andarsene perchè suo nonno stava molto male ma la sua famiglia ha insistito perchè giocasse.
Sulle scarpe, sul cappellino, sul guanto e sui wedge Cameron ha scritto qualcosa che ricordasse suo nonno, il quale l’aveva iniziato al golf.
Alla 17 fa bogey sotto gli occhi del papà, sul tee della 18 tira una bomba di oltre 320 metri. Il par 5 diventa un comodo par 4. La sua palla è in mezzo al farway con un ferro 8 in mano cerca l’asta ma rimane appena corto. L’approccio delicato finisce ad un metro e mezzo ma le mani non tremano mai e con il birdie si porta a casa il torneo. Alza le mani al cielo appena la palla entra in buca per lasciarsi andare ad un grande pianto.
L’abbraccio forte di un caddie fondamentale, la corsa del padre a stringerlo con la sorpresa più grande, la telefonata del nonno. Un weekend che ha visto grandi campioni affermarsi e sbocciare, ma nella cornice dell’amore infinito che il famiglia può dare.
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