Luglio 2018: Niccolò Bettarini, 20 anni, figlio dell’ex calciatore Stefano Bettarini e della conduttrice Simona Ventura, all’uscita dalla discoteca milanese “ Old Fashion”, viene colpito con coltellate, calci e pugni da quattro ragazzi, si teme per la vita di Niccolò, trasportato d’urgenza in ospedale. Sarà la mamma, Simona Ventura, dopo ore di paura, attraverso un post su Instagram a tranquillizzare tutti dicendo che il figlio Niccolò era fuori pericolo di vita.
Niccolò aveva chiesto solo una cosa: che venisse fatta giustizia. La situazione precipita quando a Davide Caddeo, a cui era stata inflitta la pena più alta, 9 anni di reclusione, con l’accusa di aver sferrato le otto coltellate, a marzo, vengono concessi i domiciliari dal gup Guido Salvini. Il legale Alessandra Calabrò, rappresentò Niccolò Bettarini, come parte civile nel processo di primo grado contro i quattro aggressori.
Niccolò, lo scorso Marzo dopo avere appreso la notizia che l’aggressore Caddeo era passato dal carcere ai domiciliari, preso dalla rabbia si era lasciato andare su Instagram ad un duro attacco non solo nei confronti del giudice, ma anche dell’avvocato Alessandra Calabrò, lamentandosi, tra le altre cose, delle parcelle.
Il duro sfogo è costato al figlio della Ventura una denuncia per diffamazione da parte dell’ormai ex legale Alessandra Calabrò, che nel frattempo aveva rimesso il mandato perché il ragazzo non aveva pagato il compenso dovuto. Del caso si sta occupando il pm di Milano Elio Ramondini. Intanto il 2 ottobre è iniziato il processo d’appello ai quattro aggressori di Niccolò, condannati in primo grado dai 5 ai 9 anni.
Sandra Barone