Seguendo i gruppi più numerosi all’Open d’Italia se ne sentono delle belle e di tutti i colori.
Ecco le migliori
Un gruppo di signori controlla il leaderboard e, vedendo che Fitzpatrick non è più primo all’Open d’Italia, dicono: “Fitzpatrick non è più leader. È primo Wiesberger”. La signora risponde con decisione: “Sempre inglesi sono”. Alla nascita tra Wiesberger e l’Inghilterra c’erano 1.500 km di differenza, chissà che non li copra tutti col Drive.
Nella ressa generale per seguire Andrea Pavan durante l’ultimo giro, un bambino chiede alla mamma: “Mamma, dov’è Molinari?”. La risposta fa ridere parecchio:” Eccolo lì, sta per puttare”. Se non ci fossero venti centimetri di differenza, si assomiglierebbero… forse.
Al par 5 della 15 Danny Willett tira un gancio dal tee (che quasi mi colpisce) finendo in acqua. Dopo la lunga operazione di droppaggio (nella foto) Willett tira un semplicissimo lay-up in mezzo al fairway, fattibile anche per noi umani. Un signore asserisce: “Mamma mia che giocatore Willett, è decisamente di un’altra categoria”. Un commento corretto, probabilmente nel momento sbagliato.
Wiesberger diventa leader del torneo, un bambino tifoso di Fitzpatrick lo fa notare: “Uffa mamma! Ora vince WIESBURGER”. Un gioco di parole magistrale, ci è però ignota la ragione: difficoltà di pronuncia o genialità precoce?
Nel momento in cui Wiesberger diventa leader un signore esclama a voce alta: “Ma quello non vincerà mai, non ha mai vinto una gara… ora se la farà sotto di sicuro”. Peccato che Wiesberger abbia sei vittorie sul Tour, tre delle quali solo in questa stagione (attuale leader della Race to Dubai).
Pavan fa tre putt da bordo green alla buca 12. Un tarchiato signore commenta: “Non c’è neanche da paragonarlo con un buon giocatore, poi per vincere devi andartene dall’Italia”. Pavan vive negli Stati Uniti, un peccato non abbia mai vinto! Aspettate: qualcuno mi ricorda chi ha vinto il BMW International Open quest’anno?
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