I rossoneri del presidente Felleca battono 3-1 la Turris in Coppa Italia e poi intonano cori a favore dei tifosi diffidati.
Il Foggia avanza in Coppa Italia grazie alla bella vittoria sui campani, ma l’ottima prestazione sul campo passa in secondo piano visti i cori intonati sotto la curva dai calciatori a fine partita.
Foggia, i calciatori cantano, ma la questura è già a lavoro
Le vicende del Foggia, passate e recenti, sono ormai ben note a tutti. Una squadra che l’anno scorso giocava in Serie B e che invece quest’anno è stata costretta a ripartire dai dilettanti.
Una formazione messa su in poco tempo dal presidente Roberto Felleca che ha assunto il comando di una gloriosa società non certo abituata a giocare in categorie così basse.
I diavoli rossoneri sono finiti all’inferno per davvero verrebbe da dire e sebbene questa sia una sottolineatura alquanto scontata, nonché banale, visto il campionato da cui sono stati costretti a ripartire i foggiani, l’intento è quello di abbandonare il prima possibile suddetto inferno e tornare presto nel paradiso del professionismo.
La situazione in campionato è più che ottima. Il Foggia occupa infatti il secondo posto con 14 punti alle spalle del Fasano e anche in Coppa Italia il cammino dei pugliesi procede più che bene visto il raggiungimento degli ottavi di finale ottenuti grazie alla vittoria di mercoledì sera in casa contro la Turris.
Proprio la gara di coppa contro i campani è finita sotto la lente della questura di Foggia che ha acquisito alcuni filmati del post gara in cui si vedono vari calciatori rossoneri intonare, sotto la curva nord dello stadio Zaccheria, il coro “noi vogliamo i diffidati”.
Cori che nascono in relazione ai provvedimenti presi dalle autorità in seguito agli avvenimenti di Nocerina-Foggia dello scorso 15 settembre. Una situazione molto brutta, quella di mercoledì, che ha fatto subito il giro del web e che è stata commentata in maniera molto negativa anche da Matteo Marani a Sky Sport, il quale, senza mezzi termini, ha ammonito i calciatori del Foggia rei, di aver dimostrato, mediante il loro canto, una scarsa responsabilità civile e sportiva, sottolineando, allo stesso tempo, la troppa, nonché estrema vicinanza, in taluni casi, tra tifoserie e giocatori.
Serve l’aiuto del Ministero, delle forze dell’ordine e delle società stesse affinché situazioni del genere non si verifichino più negli stadi italiani. La procura di Foggia nel frattempo analizzerà i filmati di mercoledì e prenderà, si spera, i giusti provvedimenti del caso.
(Immagine in evidenza: Photo Credit: pagina FB Calcio Foggia 1920)